Le polemiche sul ritiro di Remco Evenepoel sono esplose clamorosamente e anche gli attacchi sulle responsabilità e presunte verità non mancano. Anche dalla Slovenia, patria di Primoz Roglic sono arrivate le prime voci sulla vicenda e sul ritiro del campione del mondo.
A parlare a RTV Slovenia è il commissario tecnico della nazionale slovena Martin Hvastija, convinto che il ritiro di Evenepoel non abbia cambiato molto le sorti della corsa. «Il ritiro di Remco Evenepoel non cambia molto le cose, mi è stato chiaro subito dopo la cronometro che i principali avversari di Primoz per la vittoria finale sono Geoghegan Hart e Geraint Thomas. Remco era in forte calo di forma, sia mentalmente che fisicamente, lo abbiamo visto negli ultimi due giorni».
Il tecnico sloveno, naturalmente non vuole entrare nel merito delle scelte della Soudal-Quick Step, ammettendo che un corridore per vincere un grande giro deve essere in ottime condizioni fisiche.
«Gli atleti possono correre solo se sono sani, questo è chiaro. Ogni malattia, per quanto banale, toglie una certa percentuale di forza o forma. L'Unione Ciclistica Internazionale non prescrive più test per il Covid e non richiede ai corridori positivi di abbandonare la gara, mentre i regolamenti interni alle squadre sono diversi».
Sia in Italia che all’estero tante persone si sono interrogate sul ritiro di Evenepoel, sul perché la squadra del fiammingo non abbia atteso il giorno di riposo per prendere una decisione definitiva.
«Non voglio giudicare cosa sia vero e cosa no, ma finché non mi mostreranno le prove, non credo alla positività. Mi è sembrato più che Remco abbia avuto paura di affrontare la verità piuttosto che una malattia. Quindi penso che il motivo principale sia che non ha avuto i tre minuti di vantaggio che aveva previsto. Ma non puoi vincere un Giro se sei malato».
Il dirigente sportivo ha voluto esprimere il proprio punto di vista anche sulle cadute di Remco, che di fatto non sarebbero state così importanti da causare un blocco nel corridore. «Le cadute nella tappa di Napoli non hanno avuto un grande impatto negativo e per fortuna è scampato senza danni importanti. La prima volta è stato per colpa del cane, mentre la seconda caduta è stata completamente colpa sua, quindi non ha davvero scuse. Non è stato attaccato nella tappa del Gran Sasso, come sarebbe potuto accadere e quindi ha avuto più tempo per recuperare. Nell'unica tappa in cui lui e Primoz si sono scontrati su una salita, le cose non sono andate come aveva immaginato».
Per quanto riguarda la cronometro di domenica Martin Hvastija non ha dubbi su quanto ha visto. «Primoz girava meglio le gambe, aveva più frequenza, ma c'era ancora troppo movimento nella sua schiena. Non ha un bella posizione nelle prove a cronometro in piano, insiste ancora su una posizione troppo alta in sella. Anche Remco non aveva un bell'aspetto quando è arrivato al traguardo, aveva molto dondolio nel bacino e nei fianchi».
Dopo il ritiro di Remco dal Giro sono iniziate a girare chiacchiere su una possibile partecipazione del fiammingo al Tour de France, ma il tecnico sloveno non crede molto in questa ipotesi.
«Remco è sopravvalutato, soprattutto dal pubblico belga. Tadej Pogacar alla sua età aveva già vinto due volte il Tour de France. Se andrà al Tour, incontrerà Pogacar, Jonas Vingegaard e tutti gli altri grandi corridori. Si stava preparando specificamente per il Giro, non ha parlato di altre gare quest'anno, non credo che potrà prepararsi con la stessa qualità per il Tour. Non credo che sarebbe competitivo, ma allo stesso tempo non bisogna dimenticare che si è già ritirato dal Giro nel 2021, dove non ha lasciato una buona impressione. Ha finito male la gara ed è tornato a casa senza gloria. Ha corso male sullo sterrato e anche sulle discese non è andato bene».