Remco Evenepoel ha lasciato il Giro d’Italia a causa del Covid, cedendo la sua maglia rosa di leader a Geraint Thomas. Il britannico ha vinto il Tour de France nel 2018 e nel 2019 è arrivato secondo e terzo lo scorso anno e adesso si ritrova a vestire la maglia rosa con la speranza di portarla fino a Roma.
«Dopo il 2020 non pensavo di poter vincere ancora un grande giro - ha detto Thomas durante la conferenza stampa della squadra –: Remco la scorsa notte mi ha mandato un messaggio dicendo che aveva il Covid ma pensavo ad uno scherzo».
Il messaggio di Remco Evenepoel era vero e ieri sera dopo le 22.30 è arrivato il comunicato del team in cui veniva annunciato il ritiro del belga in maglia rosa a causa del Covid.
Thomas questa mattina ha avuto la certezza di quanto scritto da Remco la notte scorsa e sarà lui domani a indossare in gara la maglia rosa di leader.
«È una grande delusione per tutti, perché volevamo che fosse una battaglia divertente con tutti i migliori corridori. Ovviamente sono onorato di correre indossando la maglia rosa, ma avrei preferito guadagnarmi questa maglia in un modo diverso. Auguro buona fortuna a Remco e spero che torni presto in sella alla sua bici. Remco è un grande campione e nessuno di noi voleva una cosa del genere».
L'obiettivo della Ineos-Grenadiers, che è stata colpita dal Covid e ha perso Filippo Ganna, è quello di portare la maglia rosa fino a Roma.
«La nostra squadra è molto forte, tutti sono davvero al massimo livello. Sia io che Tao Geoghegan Hart siamo in un'ottima posizione in classifica e questo è un grande vantaggio. Faremo sempre le scelte giuste per il team e vogliamo vincere questo Giro: Tao e io non correremo mai da egoisti, perché è molto più divertente vincere quando si lavora insieme rispetto a quando si pensa solo a se stessi».
Thomas non vuole essere considerato il favorito assoluto ed è convinto che oltre a Roglic, dovrà fare attenzione ad altri corridori: «Roglic ha dimostrato negli ultimi anni di aver fatto cose fenomenali. Sarà sicuramente una grande minaccia per noi. Ma ci sono ancora altri corridori forti e le differenze sono minime e il Giro deve ancora entrare nel vivo. Sarà molto interessante vedere cosa succederà in montagna».