L’agenzia marketing del Giro smentisce che ci sia una relazione fra la tappa del Gran Sasso e i cartelloni che lungo le strade pubblicizzano articoli da bagno e carta igienica.
«Ci saranno fiammate», «Siamo circondati dalla neve». (Stefano Rizzato, motocronaca Rai, ha un modo tutto suo per avvisare che se ne vedranno di cotte e di crude).
Pur fratturato al bacino, Valerio Conti è ancora al Giro: si sospetta che non sia una sua scelta, ma sia stato dimenticato in auto dal suo staff al rientro dall’ospedale.
Riccardo Magrini, commentatore Eurosport, fa sapere che con «Oggi sarebbe stata più interessante una gara di gigante» non si riferiva alla statura dei corridori.
Dall’Assocorridori informano che gli atleti del Giro hanno tutti dimestichezza col cronometro: sanno perfettamente come farlo partire e come fermarlo.
Stupore per le dimensioni della mascherina che Roglic indossa per proteggersi dal covid: se non gli basterà, gli resterà soltanto il casco integrale da motociclista.
Perplessità per la riduzione della segnaletica che dovrebbe aiutare chi vuole raggiungere il Giro: a Terni il cartello che indica l’arrivo è stato posizionato accanto quello della partenza.
Preoccupazione nei team per la studentessa che protesta in tenda contro il caro affitti: «Non vorremmo che all’organizzazione del Giro venisse qualche strana idea per i pernottamenti».
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