«Adesso abbiamo una salita corta e impegnativa in sasso, poi giriamo a destra nel bosco, discesa e altra piccola risalita: quando sbuchiamo in cima… non te lo anticipo, lo scopri da solo». Alle sue tante vite da fuoriclasse in bici, ct della Nazionale, testimonial di aziende, coltivatore di ulivi e pilota di aerei, Paolo Bettini aggiunge adesso quella di guida a due ruote nella terra dove è nato e cresciuto: è lui ad accompagnare cicloamatori e turisti a pedali nel territorio che da Pomarance, nel cuore delle colline metallifere toscane, si allunga al mare, facendogli gustare percorsi gravel straordinari e i prodotti tipici della zona.
Non è un caso che il progetto del Grillo livornese si chiami BikeandTaste, e tantomeno che lo presenti in maniera diretta, senza perdersi troppo in chiacchiere: per farlo assaggiare a operatori della comunicazione e del commercio, nell’edizione zero di questo suo progetto Geogravel, Bettini fa pedalare tutti su un percorso dove se ne fanno di tutti i colori. Non è un modo di dire: c’è la ghiaia delle strade grigie, lo sterrato, le pietre delle antiche rotte etrusche, il morbido fondo delle pinete, persino la sabbia della spiaggia. Con un filo invisibile che cuce tutto, rendendolo incantevole: la possibilità di andare in bici dalla collina al mare, viaggiando nella natura e lontano dal traffico, e di farlo nella zona della geotermia, l’energia naturale per scaldare e illuminare che a Pomarance ha le centrali più importanti.
«E’ un percorso che ho disegnato frequentando di persona queste strade e scoprendone di inedite: c’è un tracciato principale, di 130 chilometri con un dislivello di oltre 2300 metri, ma esistono più rotte per accorciarlo o addirittura complicarlo», racconta Bettini, che in questa sua avventura ha voluto accanto gli uomini che lo hanno accompagnato nella sua straordinaria carriera, a cominciare da Alessandro Tegner e dal delizioso staff della ATCommunication, oltre ai volontari del Velo Etruria con cui ha già messo in piedi una gran fondo, o meglio una green fondo di successo a inizio giugno, e al Cosvig, il consorzio delle aree geotermiche. Con loro è diventata realtà una felice intuizione che farà bene a tutti, sia ai ciclisti che al territorio, subito sposata da Nicola Fabiani, giovanissimo vicesindaco pedalatore: toccherà a lui il compito di fare squadra con i colleghi degli altri otto comuni, sparsi in tre province (Pisa, Livorno e Siena), coinvolti da un disegno destinato a diventare l’anello di congiunzione fra altri due gioielli della Toscana, la zona del Chianti e la Costa degli Etruschi.
«Ho l’ambizione di dire che il gravel come l’offriamo qui non si trova da nessuna parte’, aggiunge Bettini, sostenuto nel suo nuovo ruolo dai suoi storici sponsor (Sportful e Sidi) e da quelli più recenti (Out Of e Swi). Non esagera, almeno a giudicare un viaggio che ha il suo centro di gravità permanente a Pomarance, dove il calore che sale dalla terra si percepisce anche nell’accoglienza dei suoi abitanti, ed è aperto a tutti, da chi pedala con i muscoli a chi si fa assistere dalla tecnologia, da chi cammina spedito a chi invece ha un andamento lento. Si può affrontare da soli, aiutandosi con le tracce già disponibili sul sito (www.bikeandtaste.com), oppure aderendo a una delle experience organizzate in vari periodi dell’anno, nelle quali la presenza dell’ex Grillo iridato è assicurata. ‘Ma può anche capitare che, quando gli impegni non mi portano via da casa, io mi possa aggregare alle escursioni organizzate privatamente con le nostre guide’, segnala Bettini, che ha nell’ex azzurra Silvia Parietti una collaboratrice fissa e in ex compagni di squadra, come Giovanni Visconti, le spalle occasionali.
Bici e sapori: non manca nulla, di questa accoppiata vincente. Strade e panorami, borghi strepitosi (Querceto, una fiaba) e passaggi poetici (Bolgheri e i suoi cipressi), il profumo del ginepro a due passi dal mare e il respiro delle conifere in quota, la vegetazione di cinque parchi naturali protetti. Oltre ovviamente ai taglieri, la carne, le zuppe, le crostate e il buon vino dei locali incrociati lungo il percorso, anche questi selezionati con cura da Bettini secondo i propri gusti (e abitudini) personali. Ma a rendere speciale la Geogravel è lo spirito che si crea fra i partecipanti, quel clima di familiarità fra atleti collaudati e dilettanti puri che trasforma la fatica in divertimento: nessun miracolo, è semplicemente la magìa della bici.
P.s. Dopo la salita corta e impegnativa in sasso, il bosco, la discesa e la risalita, in cima alla collina all’orizzonte è comparso il mare.
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