Quando si citano i nomi delle squadre ciclistiche, inutile nasconderlo, c'è la tendenza a identificarle nella propria mente col primo nome. Un esempio è la Bardiani Csf Faizanè. Nell'immaginario collettivo è "la Bardiani" con la sua anima inossidabilmente emiliana. Ma è giusto porre un attimo l'accento pure sull'altro lato del team. Quello veneto. Quello dello sponsor Faizanè, una SpA fondata nel 1968 da Pietro Dal Santo e dalla moglie Franca Toldo, e oggi portata avanti dal figlio Martino col fratello Maurizio e la sorella Gabriella. Una realtà che, oltre a contribuire fortemente a una delle tre Professional italiane, è anche attiva nel ciclismo di base.
Ci illustra tutto nel dettaglio Martino Dal Santo, uno di quei vicentini veraci e pieni di idee che amano pensar bene alle cose e dirle come le pensano: «Siamo produttori e rivenditori di articoli industriali per la lavorazione di materie plastiche e gomma. Quando nel 2007 ci siamo trasferiti nella nuova sede pensavo di andare presto in pensione, invece eccomi ancora qua con l'obiettivo di raddoppiare le dimensioni della mia azienda. E nel 2016, con l'approssimarsi del 50° anniversario della ditta che si sarebbe verificato due anni dopo, ho voluto dare una spinta decisa a livello di immagine e sono entrato nello sport. Prima nel calcio, diventando sponsor sul retro delle maglie del Vicenza che giocava in Serie B. Quella stagione però andò male e la squadra fu retrocessa. Un po' non volevo fare la C, un po' il mondo del calcio mi si era rivelato per quello che guardando le partite dall'esterno magari non si nota, ossia troppo pieno di primedonne. A quel punto mi son detto "Papà era appassionatissimo di ciclismo e mi ci fece appassionare ai tempi di Gimondi: ero iscritto al club Bianchi e mi arrivavano a casa spille e cartoline..." e decisi allora di entrare nell'ambiente ciclistico.»
Com'è arrivato a unirsi all'allora Bardiani CSF?
«Scrissi alle Professional italiane e trovai una risposta positiva da Francesco Pelosi, il team manager della Nippo Fantini. Facemmo due anni con loro, poi chiusero la squadra. Allora passai con "Zio Bruno" Reverberi, col quale vado d'accordissimo: sembra mio padre, così genuino che mi ci trovo proprio a mio agio, ci capiamo guardandoci negli occhi e non abbiamo mai da ridire. Spero di andare molto avanti con lui, vorrei tanto ampliare gradualmente il budget per poterci permettere un domani il World Tour come ha fatto l'Alpecin.»
La nuova partnership con la Green Project Agency va in questa direzione, dunque?
«Sì, è un passo importante per diventare una forte Professional. Ma bisogna procedere in maniera saggia, coi giusti gradini: quando scali una montagna devi farlo seguendo i giusti step e con la sicurezza di non ricader giù. Sono contrario al dire tanto facilmente "Ho i soldi, faccio una World Tour": magari lì per lì uno sponsor lo trovi, ma se il progetto non è saldo rischi che quando quello ti saluta ripiombi da dove sei venuto.»
E qual è il suo bilancio della stagione 2022 della Bardiani Csf Faizanè?
«Globalmente top: bene Fiorelli, e Zana nel giro di un mesetto ha vinto prima l'Adriatica-Ionica Race a casa nostra, poi il campionato italiano! Magari mi aspettavo risultati migliori dai Modolo e Battaglin di turno.»
E come contribuisce Faizanè al ciclismo giovanile?
«Abbiamo deciso di affiancare una squadra giovanile in provincia: il Sandrigo Bike Team che fa tutte le categorie fino agli Juniores. E al presidente Pier Davide De Marchi ho detto "Avrei piacere a organizzare una corsa in onore di mio papà: le verrà da ridere, ma voglio puntare sui Giovanissimi. Il motivo? In Italia mancano i corridori, ci sono sempre meno ragazzi che iniziano ad andare in bici a livello agonistico ed è inutile voler sempre puntare a dilettanti, juniores etc etc. Preferisco allestire una gara Giovanissimi che possa attrarre partecipazioni e nuovi iscritti al ciclismo" e così è nato il primo Circuito delle Campagne (dal nome della località del comune di Zanè in cui si svolge) che ufficialmente si chiama Trofeo Faizanè Memorial Pietro Dal Santo e ha anche la garetta dimostrativa per i G0.»
Cos'ha di speciale questa vostra corsa?
«Stiamo lavorando per fare qualcosa di mai visto da queste parti a questi livelli. Innanzitutto guardate la locandina: abbiamo realizzato un logo, come fanno le grandi corse, e ci siamo inventati questo disegno che fa proprio entrare bimbi e ragazzini nella dimensione del gioco. E nel pre-gara voglio sia fare la presentazione degli atleti sul palco stile-Giro d'Italia sia un paio di giri di ricognizione del percorso con corridori della Bardiani Csf Faizanè o altri professionisti. Penso infatti che sia di vitale importanza far venir voglia ai bambini di fare ciclismo, e per farlo bisogna anche saper "vendere bene" questo sport sin dalla base.»
Un concetto, quest'ultimo espresso da Martino Dal Santo, che rimanda direttamente a quel «Il ciclismo è figo, ma se non comunichi una bella immagine come puoi attrarre i ragazzi?» cavallo di battaglia di Filippo Pozzato. Cresciuto, indovinate un po', nel Sandrigo Bike Team. Chissà che non sia proprio Pippo, sabato 1 ottobre, a far effettuare la ricognizione ai giovanissimi pedalatori del primo trofeo Faizanè.
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