Il duro lavoro paga. Ne sa qualcosa Nicolò Buratti senza ombra di dubbio il corridore under 23 del momento.
Nicolò da dove arriva tutta questa forza?
"Da un intenso e duro lavoro e da una costante dedizione in quello che faccio tutti i giorni, andare in bicicletta-spiega il friulano Buratti-. Metti anche una maggiore convinzione e una buona dose di fortuna e il resto viene da sè. In poche parole sto raccogliendo i frutti che ho seminato".
Obiettivi e programmi da dove nascono?
"Dal CTF Lab il nostro centro di preparazione del Cycling Team Friuli. Con il preparatore Andrea Fusaz siamo sempre alla ricerca della condizione ottimale e in più di una occasione lo abbiamo messo alla prova anche nelle cronometro a squadre. Abbiamo alzato il livello e i numeri si vedono. Bisogna allenarsi molto per trarne benefici ottimali".
Fin qui nove vittorie l'ultima, ieri a Polignano a Mare nel Giro di Puglia (Targa Crocifisso, ndr) con la maglia della Nazionale Italiana. Mercoledì 14 volerai in Australia per i mondiali con quali ambizioni?
"Sono contento di come sta andando questa stagione e spero di portarla a termine con altre belle soddisfazioni. Il mondiale? Punto a far bene è inutile nasconderlo. La condizione è ottima e il morale è di quelli giusti. In Puglia c'erano tutti gli altri compagni della Nazionale che preparavano il mondiale e mi sono ritrovato davanti con Busatto e De Pretto che vanno davvero forte. Siamo un bel gruppo e nelle tre gare in Puglia ci siamo impegnati al massimo sin da subito nella prima giornata a Selva di Fasano dove è arrivato secondo Busatto, terzo De Pretto e nono io. Siamo tranquilli e non c'è pressione, così abbiamo svolto un buon lavoro in previsione della trasferta iridata".
Finora Buratti non ha sbagliato nulla: ha vinto in volata, a cronometro e in salita da perfetto corridore completo. E' molto più forte rispetto agli ultimi anni, soprattutto grazie ai carichi di lavoro e al sostegno del Cycling Team Friuli la società di Roberto Bressan che ogni anno sforna i migliori talenti in campo nazionale. Buratti non vede l'ora che arrivi venerdì 23 settembre giorno della prova in linea su strada della categoria under 23 a Wollongong dove sarà assegnato il titolo iridato.
"Sto bene e sono fiudicioso. Sappiamo tutti che il livello degli avversari è altissimo, ma l'Italia è pronta a giocare bene le sue carte. Riuscire a ripetere il successo dello scorso anno in Belgio di Filippo Baroncini, non sarà facile".
Friulano di Corno di Rosazzo, provincia di Udine, classe 2001, Nicolò Buratti scopre la bici a 7 anni e inizia a correre per il Pedale Manzanese. Nel cassetto di casa ha il diploma di Meccanica Meccatronica conseguito all'Istituto Malignani di Udine. La passione gli è stata trasmessa dal padre Zeno che faceva Triathlon e oggi lavora nell'azienda che produce interni per navi da crociera. Ha due sorelle più grandi, Anna e Martina: mamma Cristina casalinga. Alto 176 centimetri, pesa chili 63. A oggi conta 9 affermazioni di cui il Gran Premio Capodarco, il Gp Poggiana di Riese, la Coppa Colli Rovescalesi e due tappe al Giro del Friuli (2° nella generale) tutti successi conquistati in meno di un mese. Settimo classificato sia al campionato europeo che al campionato italiano di categoria.
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