Tra i giovani corridori italiani che in questa stagione si sono messi in luce c’è Marco Frigo, il ventiduenne di Bassano del Grappa che corre per la Israel Cycling Academy. Il veneto ha iniziato ad andare in bici grazie alla passione del papà, che aveva corso come dilettante e che lo ha aiutato a diventare un ciclista.
«Mio padre correva come dilettante e quindi in casa si parlava sempre di ciclismo – ha raccontato Frigo dal Tour de Bretagne –. A Bassano del Grappa ho provato la prima bici a 8 anni e poco dopo ero iscritto alla squadra della mia città. La prima bici era della squadra e mi venne data in comodato d’uso, questi sono quei ricordi belli che è impossibile dimenticare». Il ventiduenne di Bassano in questa stagione è entrato a far parte della Israel Cycling Academy, formazione in cui corre anche un altro italiano, il ventitreenne Antonio Puppio.
Marco è un corridore umile e, anche se i primi risultati iniziano ad arrivare, lui preferisce rimanere con i piedi per terra, convinto che le sue vere qualità ancora deve mostrarle e che il lavoro da fare per migliorare è ancora molto. Quest’anno ha fatto il suo esordio stagionale a febbraio in Spagna e dopo un quarto posto nella terza frazione del Tour de Normandie, è arrivato il secondo al Trofeo Piva lo scorso 3 aprile. Pochi giorni dopo il piazzamento in Italia, Frigo ha finalmente conquistato la vittoria, salendo sul gradino più alto della quarta frazione del Circuit des Ardennes.
«Non ho ancora avuto tanti risultati, perché forse i corridori con le mie caratteristiche hanno bisogno di un po’ più di tempo per esprimersi al meglio. Mi piacerebbe diventare un buon ciclista da corse a tappe e in particolare da grandi giri. Sono abbastanza alto e longilineo e forse questo non mi aiuta tantissimo e nelle salite particolarmente ripide soffro un po’, ma le pianure e le prove a cronometro sono il pane per i miei denti».
Marco fino ad oggi è cresciuto bene ed è contento delle scelte fatte e tra queste c’è quella della Israel con la quale spera di poter continuare a correre.
Frigo è un corridore a cui piace giocare in attacco e il suo idolo è stato Fabian Cancellara. «Ammiro tanti corridori e negli ultimi anni abbiamo avuto anche molti campioni. Sono cresciuto guardando Fabian Cancellara ed era straordinario quando nelle Classiche Monumento attaccava e vinceva».
Marco vuole crescere e far bene e in questo 2022 oltre a voler vincere ancora, vuole dimostrare di poter essere pronto al passaggio nel World Tour.
«Attualmente sto correndo nella formazione Continental e mi piacerebbe far bene ancora e portare a casa qualche altro risultato, ma alla fine della stagione vorrei potermi Voltare indietro scoprendo di essere pronto per correre nel World Tour e trovare la mia dimensione».
Il ragazzo di Bassano del Grappa come tutti i corridori italiani sogna di correre un giorno sulle strade del Giro d’Italia, la corsa a tappe di casa nella quale ognuno dei nostri corridori vuole mettersi alla prova, per vincere una tappa o provare a lottare per la classifica generale.
«Il Giro d’Italia è senza ombra di dubbio la mia corsa del cuore. Sarebbe bello poter vincere un giorno una tappa oppure essere tra i protagonisti della classifica generale e provare a vincere la maglia rosa. Per me il Giro è la corsa a tappe più bella, sicuramente più bella del Tour de France e della Vuelta di Spagna».
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