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La prima tappa alla Volta ao Algarve è stata annullata perché la maggior parte del gruppo ha preso la strada sbagliata all'altezza di una rotonda a 600 metri dal traguardo. Filippo Ganna ha visto svanire la vittoria appena conquista, ma dopo quanto accaduto ieri, ci sono corridori che pensano che la colpa, più che degli organizzatori, sia stata proprio dei ciclisti.
Tra i più agguerriti nel dare la colpa ai corridori c’è Arnaud De Lie, il velocista della Lotto che ieri avrebbe potuto conquistare la prima tappa della corsa portoghese.
De Lie ha minimizzato dopo il traguardo sull’opportunità di vittoria sfumata, quando, come la stragrande maggioranza del gruppo, ha preso la direzione sbagliata a circa 700 metri dal traguardo. Ma a differenza di altri che hanno dato la colpa all'organizzazione, il campione belga ha invece attribuito la responsabilità di quanto accaduto agli stessi corridori.
«A rischio di dire quello che penso, la situazione nasce dal fatto che il corridore che era in testa ha seguito la moto davanti a noi mentre entravamo nell'ultima rotonda, dove era stata messa la deviazione – ha detto il belga risentito per l’accaduto -. Anche il punto in cui è stata posizionata la deviazione era dove doveva essere. Abbiamo fatto una ricognizione del finale di questa tappa due volte negli ultimi giorni e sapevamo che dovevamo andare a sinistra nella rotonda, ma all'improvviso tutti si sono spostati a destra e a quel punto devi seguire il resto del gruppo, altrimenti potresti causare la caduta degli altri corridori».
Anche ai pullman delle squadre ci sono state molte discussioni tra i corridori, perché lungo la strada sbagliata c’è chi ha visto gente che si sbracciava per segnalare il pericolo e persone che attraversavano la strada senza sapere che il gruppo ad alta velocità stava arrivando.
«Quello che facciamo non è un videogioco – ha continuato De Lie -, ci sono tanti modi offerti dalla tecnologia per esplorare la parte finale di un percorso, e considero parte del nostro lavoro sapere queste cose. Andare in bicicletta è già abbastanza pericoloso e non serve aumentare i casi di cadute. Qualcuno potrebbe confondere quanto accaduto a Bessèges con quanto accaduto oggi, ma secondo me le situazioni sono molto diverse».
A differenza di tanti altri corridori De Lie ha deciso di prendere le difese degli organizzatori, che a suo avviso sono stati molto attenti alla sicurezza. «Ho notato un'ottima organizzazione durante tutta la giornata. Quando ho visto che eravamo dalla parte sbagliata della strada, ho deciso di non scattare e quando ho visto che gli altri continuavano a lottare per mettersi nelle prime posizioni, mi sono detto: ah sì, sono convinti di essere sulla strada giusta. Quindi posso dire che quella di ieri per me è stata una buona giornata di allenamento».