Nello sport amano dire tante volte che si può vincere ancora prima di partire. Se è possibile immaginare una cosa del genere, vincere prima di partire, noi stavolta abbiamo trovato il modo migliore. A me è bastato il titolo, sopra una comunicazione ufficiale del team: Ganna capitano unico della Ineos alla Parigi-Roubaix.
Eccola qui, la trionfale vittoria prima ancora di partire. In un periodo decisamente deprimente per il nostro ciclismo, la squadra più potente del mondo nomina capitano unico un nostro atleta nella corsa più affascinante e poetica del mondo.
Poi lo so: tra il dire e il fare c'è di mezzo il pavé, e mica possiamo pretendere da Ganna l'impresa in automatico. Ganna sicuramente farà tutto il possibile, alla fine tireremo i conti. Fosse un'altra sconfitta, l'ennesima badilata, per noi non sarebbe di certo un trauma: di questi tempi siamo allenatissimi.
Ma non è questo il momento per portarci troppo avanti: teniamoci questa impresa della vigilia, in uno dei periodi più neri, e consoliamoci quel tanto che basta. E' il segno che comunque abbiamo ancora un valore e un significato, sui grandi palcoscenici del mondo. E in particolare qui, alla Roubaix, dove coltiviamo legami e memorie molto particolari: senza risalire troppo, dai Gimondi ai Moser, dai Ballerini ai Tafi, per arrivare fino all'eccezionale Colbrelli dell'anno scorso. Quando il gioco si fa duro, i nostri duri molto spesso hanno cominciato a giocare, divertendosi e divertendoci con paginate memorabili, sporche di polvere o di fango.
Stavolta bisogna spingere tutti quanti Ganna, che ha fisico e carattere molto indicati per quel genere di sfide pietrose. La Ineos ha ritenuto di affidargli i destini di un'intera squadra, noi siamo anche più sfacciati: gli affidiamo i destini di un'intera nazione. Se nel Velodromo deve vincere il migliore, che il migliore sia Ganna. E se invece andrà diversamente, per il nostro senso dello sport basta già il più ambizioso dei titoli: Ganna capitano unico della Ineos alla Parigi-Roubaix. Non è poco, bisogna saperlo capire.