“Ho visto la morte in faccia, bastava qualche attimo e chissà cosa sarebbe successo” – dice Gianluigi Parenti, direttore sportivo della squadra ciclistica Etruria Team Sestese Amore e Vita con sede a Signa, rimasto coinvolto con l’ammiraglia della società nell’incidente assieme ad altre tre autovetture ed il mezzo pesante che ha invaso la corsia opposta. Il sinistro nel tratto Firenze Sud-Incisa Reggello tra il primo casello e l’autogrill posto all’altezza di Antella. Gianluigi Parenti era alla guida dell’ammiraglia, ed assieme a lui in auto la moglie Anna Lemmi, che è la presidentessa della società signese, ed il ventenne atleta russo Roman Ilin che in questa stagione difenderà i colori della società fiorentina. Parenti tornava da Roma dove era stato a prendere all’aeroporto proprio il corridore russo.
Al momento dell’incidente l’ammiraglia dell’Etruria Team Sestese era la seconda macchina delle quattro coinvolte che viaggiavano in direzione Firenze Sud.
“E’ andata veramente bene sono stati momenti drammatici – dice Parenti – basta guarda come è ridotta l’auto, ma per fortuna io posso raccontare l’incidente”.
Le contusioni per i tre non mancano. Qualche problema a un paio di costole ed interessamento del polmone per la moglie Anna, il colpo di frusta con interessamento del collo per Gianluigi, una contusione da valutare al ginocchio per l’atleta russo Ilin che avrebbe dovuto debuttare tra una decina di giorni nella Firenze-Empoli, la classica che terrà a battesimo la stagione ciclistica in Toscana sabato 26 febbraio. Ma le conseguenze potevano essere davvero ben più gravi.
da La Nazione
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