Vittoria Guazzini sta per gettare le stampelle e iniziare finalmente gli allenamenti in vista della stagione agonistica 2022, in cui gareggerà per il team francese - categoria World Tour della FDJ-Nouvelle Aquitaine-Futuroscope. Intanto gli amici e i suoi sostenitori hanno festeggiato la ventenne ciclista di Poggio a Caiano, più volte campionessa mondiale ed europea su strada e su pista, presso il ristorante Rivendita N1 nel pittoresco borgo di Tizzana, sulle colline tra Pistoia e Prato. Questa l’intervista realizzata con l’astro nascente del ciclismo italiano.
La caduta subita durante la prima Parigi-Roubaix femminile, con la conseguente frattura malleolo tibiale della gamba sinistra, è già un ricordo?
«Mica tanto! Comunque il recupero procede bene e prima di Natale conto di liberarmi della stampella. Sarebbe un bel regalo per il mio compleanno, il 26 dicembre».
Te la sentiresti di tornare a correre la Roubaix?
«Confesso che, ora come ora, non ne provo affatto il desiderio. Comunque facciamo passare i prossimi mesi, poi vedremo. Intanto l’importante è guarire perfettamente».
La decisione di ricoverarti all’Ospedale di Lille, in Francia,subito dopo l’incidente, si è rivelata giusta?
«Assolutamente sì, con quel tipo di frattura serviva un intervento immediato e di alto livello professionale. A Lille tutto lo staff medico è risultato inappuntabile e alla fine ogni cosa è andata per il verso giusto».
Dunque la Francia è ormai nel tuo destino?
«È un’affermazione scontata ma corretta. Lascio il team Valcar, ottima squadra che per me era ormai una famiglia, per entrare a far parte della FDJ, team di World Tour che mi fornisce delle grosse motivazioni. Ritengo di essere cresciuta, tecnicamente e moralmente, anno dopo anno e il 2022 vorrei che risultasse l’anno della mia consacrazione. In più sarà ancora mia compagna di squadra Marta Cavalli, una grande amica con la quale ci intendiamo al volo».
Tutto facile, allora, per il tuo inserimento nel team?
«Un solo, spero piccolo, problema: non parlo il francese ma vedo che con lo staff ci intendiamo bene in inglese».
Intanto hai deciso quale facoltà universitaria sceglierai?
«Ancora no, c’è una situazione di stand by, vedremo».
A festeggiarti c’era anche un’eccezionale campionessa come Edita Pucinskaite, che effetto ti fa averla al tuo tavolo?
«Edita mi emoziona, grande campionessa e donna speciale. Magari riuscissi ad ottenere anche solo parte dei fenomenali successi che costituiscono il suo palmarès».
Quali giornate del 2021 custodirai nel cuore e nella memoria?
«Fortunatamente ce ne sarebbero molte. Ovviamente cito il campionato europeo della crono vinto a Trento, ma sullo stesso piano metto la vittoria di Elisa Balsamo nel campionato mondiale in Belgio. Sul podio eravamo tutte strafelici, impazzite dalla gioia, perché convinte di avere contribuito con una eccezionale prestazione di squadra al meritato trionfo di Elisa. Infine, altra gioia irrefrenabile dopo tanta suspense, per la vittoria del quartetto italiano nell»inseguimento a squadre alle Olimpiadi di Tokyo».
Ultima domanda: ma il sogno di assistere ad un concerto dei Coldplay nel 2022?
«Per ora resta davvero un sogno, avevo tentato di procurarmi i biglietti per il concerto di Londra ma è andata male. Magari, chissà, se inserissero una data del loro tour anche in Francia...».