Filippo GANNA. 10 e lode. Bravo bene bis. Il nostro immenso granatiere, questo inesauribile e fenomenale interprete del tempo, si tiene stretta per il secondo anno consecutivo la sua bella maglietta con i colori dell’arcobaleno. Lo premia il vice-presidente dell’Uci Renato Di Rocco, che tra pochi giorni saluterà il consesso mondiale della bicicletta per raggiunti limiti di età. Il guastafeste – Pippo, non Di Rocco – fa ingoiare un boccone amarissimo a tutto il Belgio, che dava per scontato un successo di un loro beniamino e, invece, alla festa sono stati chiamati due testimonial d’eccezione per fare da paggetti a questo immenso ragazzo di Vignone, patrimonio dello sport italiano, che non si è ancora stancato di mulinare pedalate come pochi altri sanno fare. Prima parte in fase di controllo, poi, nella seconda si mette in posizione di sparo. Il boom è nel finale, quando trafigge il cuore di Wout Van Aert e di un intero Paese, sul quale cala il silenzio. Vai con l’inno di Mameli.
Davide CASSANI. 10. Non gli hanno risparmiato, appena una settimana fa, una serie di improperi per aver fatto correre al ragazzo di Vignone il Team Relay e anche la prova in linea, cosa che era stata studiata, ponderata e condivisa con tre uomini importanti quanto Davide come David Cioni, Marco Villa e Marco Velo. Un programma in chiave mondiale, l’avevano anche detto. Pippo si è fidato, di tutti e quattro: e ha fatto il bis. Il dieci è per il tecnico romagnolo che sta sugli zebedei, ma anche a quei tre là, che confermano ancora una volta di capirci parecchio.
Wout Van AERT. 9. Cosa gli vuoi dire? Per me è un fenomeno di prima grandezza, che sa solo andare forte in tutto e dappertutto. È vero, spesso soccombe: ma è sempre lì.
Remco EVENEPOEL. 8. Fa una prima parte buona, la seconda spaziale. Dà l’impressione di aver chiuso i conti con tutto, ma non aveva fatto i conti con quei due là.
Kasper ASGREEN. 8. Il 26enne danese mette in strada una prova maiuscola. In pochi l’avevano preso in considerazione, ma lui è uno che si considera da sempre.
Stefan KÜNG. 5. Il campione d’Europa era dato come uomo da battere anche da Fabian Cancellara: lo battono in quattro.
Tony MARTIN. 7. Per il tedesco è un addio d’autore: si porta a casa un 6° posto di sostanza.
Stefan BISSENGGER. 5,5. Il 23enne svizzero è uno che va di fretta, ma oggi se la prende un pochino più comoda.
Ethan HAYTER. 6,5. È una sorpresa, il 23enne britannico. Non era dato tra i probabili protagonisti, ma mette in scena una bellissima prova.
Edoardo AFFINI. 6,5. Ganna campione del mondo, il mantovano 9°: è l’Italia che non ha tempo di aspettare e va. Sufficiente anche la prova di Matteo Sobrero, che prende le misure in una sfida iridata di alto livello, e fa registrare il 21° tempo, a 3’06” da Ganna.
Tadej POGACAR. 6. In verità gli darei anche 8 o 9 perché, al posto suo, tanti sarebbero già in vacanza. Invece lo sloveno, onora ogni corsa e anche oggi, per non sbagliare si porta a casa un buonissimo 10° posto.
Remi CAVAGNA. 4. Ha il tempo nella testa e nelle gambe, ma oggi non ha ritmo.
Tomas VAN DEN SPIEGEL. 10. Il signore delle Fiandre gongola per gli oltre 200 mila spettatori sul percorso. Paganti? Solo i Vip, gli altri gratis. Da noi avverrebbe il contrario.
Florinda PARENTE. 78. Oggi compie gli anni, questa ragazza del’ 43 nata a Gaida sulla via Emilia. Nel ’62 a Salò, fu una delle componenti della prima nazionale azzurra femminile ad un mondiale. Con lei anche Paola Scotti, Giuditta Longari, Maria Cressari, Rosa Vitari e Elisabetta Maffeis. Era soprannominata “la belga” – guarda a volte le coincidenze - perché suo padre si era trasferito a Marcinelle per fare il minatore. Erano gli italiani d’esportazione, gli emigranti che hanno faticato e conosciuto la morte, ma anche gioito, per le imprese dei nostri corridori. Mangiato polvere di carbone e cantato l’inno di Mameli a squarciagola. Come noi oggi, come loro ieri.