Oltre alle storie e alle imprese dei grandi campioni il ciclismo è bello ed affascinante perché regala anche piccole storie capaci di dare felicità e invitare alla riflessione.
Protagonista di questa vicenda è Marco Della Vedova, professionista dal 1993 al 2002, apprezzato tecnico - scopritore tra l’altro di Filippo Ganna – attualmente direttore sportivo della Unione Ciclistica Bustese Olonia.
«Durante l’allenamento con la squadra – ha scritto qualche giorno fa sul suo profilo social il piemontese - mi è capitata una cosa incredibile.... un'auto mi ha fermato, e già pensavo alla solita discussione "siete in mezzo alla strada, non siete in fila indiana, voi ciclisti qua, la, su, giù ecc....” E invece...? Mi ha fatto i complimenti e mi ha detto: "Complimenti state facendo qualcosa di fantastico che più nessuno fa... "»
Il 49enne, che in carriera ha difeso i colori di Amore Vita, Brescialat, Lampre e Marcatone Uno, prosegue il suo post con una riflessione: «Ecco è questo che la gente dovrebbe capire, tutte le squadre giovanili stanno facendo a proprie spese (nel ciclismo su strada i giovani difficilmente pagano....) un'opera sociale, insegnano e impegnano del tempo a dei giovani, non tutti diventeranno Filippo Ganna però con tutti vogliamo provarci, vogliamo insegnare ai giovani lo sport, i sacrifici, la fatica, obbiettivi, traguardi, sconfitte, l'impegno... vogliamo insegnare cos'è la vita attraverso la bici.....!»
Della Vedova, che collabora anche con RCS svolgendo l’attività di ispettore di percorso al Giro d’Italia, conclude scrivendo: «Ecco, dopo 18 anni sulla strada a prendere parole, una gioia.... quindi avanti così @bustese, Pedale Ossolano ecc. Saremo in mezzo alla strada, romperemo le scatole, vi faremo rallentare, ma prima di insultarci, suonare, farci il pelo o addirittura stenderci pensate a quello che stiamo facendo!»