Non è più una novità, ma ormai da un po' di tempo è la cronometro a regalare le maggiori soddisfazioni agli azzurri. La medaglia d'oro nel team relay ha confermato quanto bene si sia lavorato sulla disciplina negli ultimi anni, anche grazie ad un assoluto trascinatore come Filippo Ganna. Lo sa bene Marco Velo, tre volte campione italiano contro il tempo e collaboratore tecnico per la strada con Davide Cassani, che abbiamo visto particolarmente festante dopo la vittoria della medaglia d'oro del sestetto.
«Iniziare un Europeo così è veramente bello - spiega Velo -. Avevamo il dovere di far bene, perché quando ti presenti con Ganna, Sobrero e De Marchi, oltre ad un terzetto femminile super competitivo, non può essere altrimenti, ma poi vincere è un altro discorso. I ragazzi son stati bravi a trovarsi subito, non era facile perché non avevano mai provato assieme, e adattarsi al ritmo dei compagni, comprendere le traiettorie delle loro curve, non è cosa banale. Paesi Bassi e Germania erano due avversari ostici, ma la performance dei ragazzi è stata più che buona e ci ha regalato questa prima gioia. Un Europeo in casa non capita tutti i giorni, e il calore della gente lo si percepisce, e per questo motivo abbiamo messo la squadra più forte possibile».
Nel giro di poco tempo, si è passati dalla carenza di cronomen di alto rango ad un ottimo numero di specialisti nelle prove contro il tempo: «Il movimento sta bene e deve continuare a stare bene. Fino a qualche anno fa si diceva che la cronometro fosse il tallone d'achille del movimento, ma è questione di ciclicità. Al momento soffriamo un po' di più nelle prove in linea - e lo dico anche in maniera scaramantica, in vista di domenica - ma non bisogna dimenticare che gli ultimi tre europei li abbiamo vinti noi».
Un'altra prova del nove arriverà oggi nella prova individuale. Due frecce importanti nell'arco: Filippo Ganna e Edoardo Affini. «L'obiettivo minimo è la medaglia, ma non nascondiamo che sogniamo un'altra medaglia d'oro».