Non è usuale veder correre insieme donne e uomini, e lo è ancora meno vederli vincere una medaglia d'oro europea. Elisa Longo Borghini, Marta Cavalli, Elena Cecchini, Filippo Ganna, Matteo Sobrero e Alessandro De Marchi hanno però unito le forze per regalare all'Italia la prima medaglia d'oro dei Campionati Europei di Trentino 2021.
Elisa Longo Borghini ha aggiunto un altro tassello alla già splendida stagione 2021, che l'ha vista conquistare il doppio Tricolore, a crono e in linea, il bronzo olimpico di Tokyo, Trofeo Binda, GP di Plouay e tantissimi altri piazzamenti di prestigio. «Mi piacciono queste tipologie di gara e il poter condividere le emozioni coi compagni - spiega Elisa -. Credo anche che sia la conferma che il nostro movimento è in salute. Il morale è alto, i risultati sono tanti e positivi, ma ad ogni gara arrivo "senza memoria" come dico sempre, perché non devo pensare al fatto che sono campionessa italiana o medagliata olimpica. Ora ci concentriamo su sabato e la prova in linea, la concorrenza è tanta ma vogliamo fare bene. Il ricordo più bello del 2021 fino ad ora? Direi il Trofeo Binda, vincere con la maglia di campionessa nazionale è stata una bellissima emozione».
Marta Cavalli sta pian piano scalando le gerarchie del ciclismo femminile, tanto da essere indicata da sua maestà Annemiek Van Vleuten come atleta del futuro: «Non credevo che questa prova si adattasse alle mie caratteristiche, perché negli ultimi mesi mi sono concentrata più sui miglioramenti in salita che sulle crono, ma poi una volta partita sono riuscita a calarmi bene nella parte - racconta Marta -. La ciliegina sulla torta di una buona stagione. Devo ammettere che ancora mi manca quel successo che può proiettarmi in un'altra dimensione come ciclista. Le parole di Annemiek sono state inaspettate ma, ovviamente, super apprezzate. Mi danno maggiore fiducia nei miei mezzi. Con la FDJ - Nouvelle Aquitanie Futuroscope sto crescendo, ho lasciato l'ambiente familiare italiano per andare in Francia, dove hanno un vero e proprio progetto su di me e non mi chiedono risultati, anche se poi la pressione me la metto io stessa».
Elena Cecchini, dopo tante medaglie europee, conquista il tanto ricercato oro, che vuole godersi appieno nonostante la delusione di essere stata esclusa dalla prova in linea di sabato: «Volevo godermi questa giornata, perché questo tipo di prova mi piace moltissimo. Poi vedere Filippo così motivato a far bene ha caricato tutti. Di solito maschi e femmine hanno due squadre separate, con allenamenti e programmi diversi. Ci si incontra a malapena a cena. Questa prova, invece, ci unisce ed è davvero bello. Domani correrò la crono individuale, con un altro obiettivo, devo essere realista». Poi una battuta sullo stato di salute del movimento femminile italiano: «Per una giovane ciclista italiana andare all'estero è necessario per poter crescere, come d'altronde succede nel mondo maschile in cui non c'è una WorldTour italiana. Sempre più squadre investono nel ciclismo femminile, basti pensare che il prossimo anno avremo anche la Uno-X e la Cofidis, motivo per cui si aprono sempre più opportunità di andare all'estero per le ragazze, anche italiane. Il nostro paese ha il miglior bacino di talenti dopo l'Olanda e sono sicuro che nei prossimi anni lo dimostreremo ancora».
Matteo Sobrero aggiunge anche la maglia di campione europeo a quella di campione italiano a cronometro conquistata ad Imola qualche mese fa, a conferma di un 2021 che gli ha permesso di porre le basi per un futuro brillante: «Per tutti era la prima volta in questo tipo di prova - ammette Matteo -. Ci siamo detti di partire forte, visto che anche il vento era a sfavore e potevamo guadagnare, e vedere se riuscivamo a tenere. Ganna ci ha trascinato, inutile negare che in questo tipo di prove fa la differenza. Filippo per me è un amico e un idolo: in corsa ti permette di respirare più a lungo con le sue lunghe trenate e fuori ti rende tranquillo e non ti mette pressione».
Alessandro De Marchi mette definitivamente da parte la brutta caduta del Giro d'Italia: «È l'anno delle maglie, dopo quella rosa al Giro è arrivata questa. Spero non sia anche l'anno delle cadute, visto che dopo quella rosa sono finito per terra malamente... A parte gli scherzi, questa prova mi incuriosiva e attirava, l'avevo messa nel mirino dopo la caduta e con una squadra così forte siamo riusciti a conquistare questa maglia. Ha un sapore speciale, perché la si condivide con 5 compagni fortissimi».
E, infine, Filippo Ganna, che aggiunge anche il team relay europeo alla sua collezione d'allori. Il campione olimpico di Tokyo ha già nel mirino la cronometro individuale di domani, la prova in linea di domenica e poi i mondiali: «I valori sono stati buoni, credo che domani saranno simili seppur con velocità inferiori - spiega Pippo -. Sono fiducioso. Poi ho ricavato indicazioni importanti per il finale, come approcciare alcune curve che oggi non ho fatto perfettamente. Ho sempre avuto voglia di fare questo team relay, lo guardavo in TV e mi incuriosiva, ma non ne ho mai avuto l'occasione per i vari impegni. Stavolta cadeva a pennello, anche per la preparazione ai prossimi appuntamenti, e ne ho approfittato per condividere questa bella esperienza anche coi miei compagni. Domani crono e domenica la prova in linea, abbiamo cominciato bene e speriamo di continuare così. Rivali per domani? Dico Stefan Kung che è campione in carica, Remco Evenepoel che è testardo e vorrà vincere sicuramente e Tadej Pogacar, che oltre a vincere due Tour è anche un grande cronoman». Pancia piena? Macché. «Si potrebbe pensare che dopo vittorie a Mondiali e Olimpiadi possa mollare mentalmente, ma non è così, mi piace pormi nuovi obiettivi, vincere il più possibile e arrivare sempre più in alto. Domani ce n'è un altro e poi prossima settimana un altro ancora».