Forma e sostanza vanno spesso di pari passo, le donne lo sanno bene. Un taglio di capelli diverso, un nuovo vestito, lo smalto fresco sono solo l'aspetto esteriore di un cambiamento interiore, della voglia di mutare, la prima pagina di una nuova storia. Così il Giro Rosa cambia nome, organizzatore ed è pronto a riconquistare il titolo World Tour perso un anno fa. Il 3 giugno scopriremo i dettagli del Giro d'Italia Donne 2021, la prima edizione firmata da PMG Sport/Starlight, che dal 2017 ha traslocato parte del ciclismo sui sistemi multipiattaforma in chiaro, fornendo al nostro sport un moltiplicatore di visibilità. Il fondatore di Pulse Media Group Roberto Ruini ha accettato l'assegnazione da parte della FCI e in qualità di nuovo direttore generale del Giro d'Italia Donne è al lavoro per dare una rinnovata forma e sostanza alla corsa a tappe più prestigiosa del panorama femminile che scatterà il prossimo 2 luglio.
Partiamo dal cambio di nome.
«Abbiamo voluto spostare l'attenzione dal rosa alla donna. Le parole sono fondamentali per esprimere i concetti: con questa manifestazione vogliamo affermare con chiarezza e nella sua pienezza il rapporto tra donna e sport. Non è una questione estetica, un colore, ma un gesto per riconoscere l'autenticità della donna nello sport in tutto il suo valore».
Può regalarci qualche anticipazione del Giro D’Italia Donne 2021?
«Il percorso lo sveleremo durante la conferenza stampa che si terrà in diretta streaming sul sito della corsa www.giroditaliadonne.it e sui canali di PMG Sport giovedì 3 giugno alle 12. Con la mia squadra sono entrato nel mondo del ciclismo 4 anni fa, da allora abbiamo prodotto e distribuito in tutto il mondo oltre 10.000 ore di contenuti originali, in live streaming, dando vita ad un emozionante e avvincente racconto. Ora facciamo un ulteriore passo in avanti diventando organizzatori in prima persona di una gara e, per iniziare, non c'era occasione migliore del Giro d'Italia Donne. È una bella sfida che con un team, in prevalenza femminile, stiamo affrontando con grande entusiasmo. Ci tengo a ringraziare pubblicamente Claudia Evangelisti, responsabile della segreteria organizzativa, la media rights e marketing manager Ginevra Cividini e Paola Mongini responsabile della comunicazione con la sua agenzia Mongini Comunicazione».
Di questi tempi non è semplice organizzare grandi eventi.
«Abbiamo ricevuto l'assegnazione a fine febbraio e la pandemia ha reso il tutto più complicato, ma stiamo riscontrando un grandissimo interesse per questo evento. Scontiamo l'essere partiti da pochi mesi e le difficoltà che le aziende hanno nell'investire in questa fase post emergenza, ma abbiamo raggiunto la serenità economica per quest'anno e garantiremo la qualità che ci eravamo prefissati. Il nostro è un progetto di 3 anni e dopo questa prima edizione siamo fiduciosi che nelle prossime ulteriori aziende ci affiancheranno. Il passaggio di consegne con lo storico patron Rivolta è stato condiviso. Giuseppe sarà al nostro fianco come direttore generale di corsa, la sua esperienza in gara è preziosa e non andrà dispersa».
Che obiettivi vi siete posti?
«Dal 2022 vogliamo riportare la gara al World Tour, questa è la mission condivisa con FCI e UCI, che conoscono le nostre volontà. Il prodotto sportivo e l'evento nel suo complesso lo meritano, lo dimostreremo con i fatti, per questo già l'edizione di quest'anno avrà uno standard organizzativo adeguato alla massima serie del ciclismo. Anzi, faremo di più. Stiamo lavorando per offrire alle atlete una copertura mediatica mai vista prima, con un minutaggio di immagini superiore a quanto è obbligatorio garantire a una gara UCI ProSeries e, per la prima volta, in diretta. Abbiamo deciso di raddoppiare i montepremi previsti da regolamento per valorizzare in modo concreto le gesta delle atlete. Stiamo prenotando hotel dalle 4 stelle in su perchè le protagoniste della corsa e tutti i membri della carovana possano riposare tra una tappa e l'altra come meritano dei professionisti. Con una grande passione, un progetto editoriale forte e l'esperienza maturata sul campo anche in altri settori stiamo dando vita a un progetto rinnovato che rappresenti una risposta concreta alle tante proclamate volontà di valorizzare la donna nello sport».
Qual è il potenziale del ciclismo femminile?
«Il nostro non è un investimento pensando al futuro ma già all'oggi, non stiamo scommettendo su qualcosa di incerto ma su una perla preziosa che già c'è, va solo svelata in tutta la sua bellezza. La forza del Giro d’Italia Donne è dimostrata dall'interesse ampissimo che stiamo ricevendo dalle tv e realtà digitali di tutto il mondo, che non vedono l'ora di trasmetterla perchè sono certi che avrà un seguito importante. Già oggi posso confermare che sarà l'edizione più vista di sempre, avremo una copertura globale. Al pubblico presente sulle strade offriremo un evento in sicurezza, nel pieno rispetto delle regole covid pur garantendo nell'area di partenza e arrivo servizi e opportunità per i tifosi di tutte le età, con la massima attenzione alla sostenibilità e al rispetto dell'ambiente. Per i fans che lo seguiranno da ogni angolo dei 5 continenti offriremo un racconto a 360° su ogni piattaforma social, web e televisiva gratuita così che possano conoscere le storie delle campionesse delle migliori squadre al mondo che si contenderanno l'ambita maglia rosa».
L'11 luglio sarà soddisfatto se…?
«Se le atlete saranno contente e orgogliose di aver disputato il Giro d'Italia Donne».
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