A 25 anni Lorenzo Fortunato conquista la sua prima vittoria tra i professionisti. Detta così sembra una cosa normale. Se non fosse che la vittoria Fortunato l'ha ottenuta sul mitico Zoncolan in una tappa del Giro d'Italia e con la maglia di una squadra - la Eolo Kometa - che al professionismo è appena arrivata e alla corsa rosa partecipa per la prima volta.
E allora ecco che la vittoria diventa un'impresa, Fortunato ha il sorriso stampato in volto ma si capisce lontano un miglioc he non ha ancora realizzato quello che ha fatto: «Stamattina sono partito per andare in fuga e provare a vincere, ma in fondo diciamo così tutti i giorni. Però nelle tappe precedenti avevo visto che in salita stavo bene, ero sempre sietro ai migliori e questi mi ha dato grande convinzione. Albanese era in fuga con me e ha fatto un lavoro straordinario, ha tirato anche per me. Quando è iniziata la salita finale curavo Mollema e Bennett, poi li ho visto in difficoltà e così ho seguito Tratnik. Sapevo che i tre chilometri erano i più duri, avevo Ivan Basso, Zanatta, Yates e Hernandez sulle ammiraglie, loro di tappe ne hanno vinte in carriera e mi dicevano che avevo un buon vantaggio ma io non li ascoltavo troppo, pensavo solo a spingere il più possibile per arrivare al traguardo. A chi dedico la vittoria? Alla mia fidanzata Veronica e a tutti quelli che hanno creduto in me in tutti questi anni».
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