David Gaudu sta andando forte davvero e, dopo il settimo posto alla Freccia Vallone di mercoledì vinta da Alaphilippe, oggi alla Liegi-Bastogne-Liegi ha conquistato il terzo posto. Il francese della Groupama FDJ, ha tagliato il traguardo dopo Tadej Pogacar e Julian Alaphilippe.
E’ felice Gaudu perché per la prima volta è salito sul podio di una Classica Monumento e ha raccontato della scommessa fatta con un amico nel caso in cui fosse riuscito a salire sul podio della corsa. «Appena ho tagliato il traguardo, ho pensato alla scommessa fatta con un mio amico».
Il ventiquattrenne francese sa di aver lavorato bene, ma è anche certo di potersi migliorare e che il risultato di oggi deve essere considerato il punto di partenza per altri risultati.
«A 50 metri dal traguardo, ho pensato ad un mio caro amico. Se fossi salito sul podio a Liegi, lui avrebbe fatto 7 ore in bici con me. Ho vinto io e lui non è uno che va in bici».
La gara di oggi è stata molto combattuta e nel finale solo 5 corridori si sono giocati la vittoria, con il gruppo che inferocito da dietro avanzava. «Il momento decisivo della gara è stato La Roche-aux-Faucons. Sapevo che la corsa in qualche modo avrebbe preso la sua direzione in quel punto». David Gaudu, è rimasto insieme ad Alejandro Valverde, Julian Alaphilippe, Tadej Pogacar e Michael Woods. La volata è partita a 300 metri e il francese della Goupama-FDJ ha chiuso alle spalle del connazionale Alaphilippe e dello sloveno Pogacar.
«Sono davvero felice. Non è facile salire sul podio di una Classica Monumento, perché in un anno hai solo 5 possibilità per farlo. Vedremo quello che succederà nei prossimi anni, vorrei ottenere un risultato migliore di questo».
David Gaudu ha 24 anni ma in questa stagione ha già ottenuto dei buoni risultati, che confermano la sua crescita. «Il momento decisivo della gara è stato ancora una volta su La Roche-aux-Faucons. Avevo questo in testa sin dal mattino e ho continuato a pensarci tutto il giorno. Sapevo perfettamente che qualcosa sarebbe successo in quel punto. Siamo andati tutti e cinque d'accordo fino al traguardo, anche se sapevo di essere probabilmente il più lento del gruppo ho deciso di collaborare con gli altri. So di aver lavorato bene, perché oggi mi sono trovato con i migliori in una delle gare più difficili al mondo».
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