Remco Evenepoel non sarà vaccinato contro il coronavirus prima dell'inizio del Giro d'Italia, l'8 maggio a Torino: Il belga non vuole correre rischi inutili in vista del primo grande giro della sua carriera. A dirlo è stato il medico del team Philip Jansen in un’intervista rilasciata al quotidiano belga Het Laatste Nieuws.
Tutti gli atleti olimpici e paralimpici belgi potranno essere vaccinati con prima e seconda dose in tempo utile per andare a Tokyo: potranno scegliere se utilizzare il vaccino Pfizer o Moderna attraverso il BOIC (il Comitato Olimpico e Interfederale Belga). Anche Evenepoel potrà quindi beneficiare del vaccino, ma ha deciso di non farlo a due settimane dall'inizio del Giro d’Italia.
I motivi sono due: il primo è che Remco ha sviluppato gli anticorpi del virus e allo stato attuale, essendo stato sempre asintomatico, non è possibile capire quando sia avvenuto il contatto con il virus. Gli anticorpi erano stati riscontrati lo scorso anno e anche adesso i valori sono ancora alti. «Non ci è chiaro esattamente quando sia avvenuta una sieroconversione (cambiamento dei valori ematici da sieronegativi a sieropositivi, ndr) – ha spiegato il dott. Jansen -. Remco non è mai stato malato, ma ovviamente vediamo gli anticorpi apparire più spesso nelle persone che hanno sviluppato il virus in modo asintomatico».
C'è un'altra importante situazione che ha portato Remco a scegliere di non vaccinarsi adesso. «Mancano veramente pochi giorni all'inizio del Giro - ha spiegato il medico del team -: diverse cose per lui sono andate storte e, considerando quello che ha già passato, sarebbe un peccato se improvvisamente dovessimo scalare la marcia prima del suo ritorno alle competizioni».
Jansen fa riferimento ai possibili effetti collaterali del vaccino e al possibile impatto sulle condizioni di Evenepoel. Il medico della squadra è favorevole ai vaccini, ma la tempistica attualmente non gioca a favore del giovane belga.
«E’ solo una questione di tempistica sbagliata per il caso di Remco. In vista dei Giochi ce la faremo sicuramente a fare il vaccino, ma non una settimana e mezzo prima del Giro. Dopo la corsa rosa sì, con molto piacere, nella speranza che ci venga ancora offerta questa opportunità. Perché so quanto sia difficile riprogrammare una simile vaccinazione».