Non ce l’ho fatta. Non ho potuto fare finta di niente e mettermi qui a commentare una tappa non-tappa dove il mio sport, i miei corridori, le mie squadre, il mio mondo, il mio ambiente oggi mi ha profondamente deluso. Mi sono sentito tradito, da un gruppo di ragazzi che oggi hanno davvero commesso un grave errore. Si sono coperti di ridicolo per aver preso una decisione che poteva essere discussa prima, molto prima, rispettando chi questa corsa organizza, chi questa corsa era disposto ad accogliere, chi questa corsa attendeva sul ciglio della strada o davanti ad una televisione.
C’è stata fretta, superficialità: da parte di tutti. Di chi ha portato il gruppo a questa scellerata decisione, ma anche di chi l’ha subita senza capire cosa stava accadendo. Ne usciamo – e uso appositamente il plurale majestatis – tutti con le ossa rotte, in un momento in cui stavamo facendo una gran bella cosa tutti assieme: portare a Milano una corsa che meritava e merita di arrivarci.
Doveva essere il simbolo della rinascita e della resistenza, diventa almeno per un giorno il simbolo di una giornata da dimenticare. Ne usciamo male, molto male. Tutti, nessuno escluso. Arrivo a dire che anche Mauro Vegni – al quale, per quanto può contare, invio la mia solidarietà oltre che la mia vicinanza – ha sbagliato. È stato troppo buono. Troppo disponibile. Troppo comprensivo. Forse, questa mattina, avrebbe dovuto dire: cari ragazzi, questa è la tappa, chi si sente di correrla lo aspetto ad Asti, chi non ne ha voglia, se ne torni pure a casa.
No, non ce l’ho fatta a fare le pagelle di una tappa che non voglio ricordare. Mi spiace molto per il ceco Josef Cerny, ma se oggi lui è riuscito a vivere una giornata di gioia, io ho vissuto una giornata di profondo sconforto. Il mio sport oggi ha dato una bruttissima immagine di sé. Facevano prima a dire: ragazzi, questa tappa non la corriamo perché non ne abbiamo voglia. Siamo stanchi. Oggi di fare le pagelle non ne ho voglia neanche io. E ve lo dico, scusandomi. Forse dovreste farlo anche voi. Domani è l’occasione giusta per farlo.
P.S. A fine giornata arriva il comunicato della giuria: nulla da segnalare. Mi torna il sorriso.