Alla vigilia di altri due giorni di salite, squadroni e alleanze saranno i due elementi importanti che potrebbero decidere il vincitore del Tour de France. Colombia e Slovenia, molto probabilmente, saranno le due nazioni che si contenderanno la vittoria finale e a decidere le sorti della gara potrebbero essere le alleanze nazionali e le squadre con i corridori più forti. Più difficile invece, un’alleanza tra corridori francesi. Un patto, non scritto, lo abbiamo visto tra gli sloveni Primož Roglič (Jumbo-Visma) e Tadej Pogačar (UAE Emirates), mentre manca ancora chiarezza tra i colombiani. A lanciare per primo la proposta per un accordo, è stato Nairo Quintana (Arkea-Samsic) e a rispondere è proprio Egan Bernal (Ineos Granadier).
Quintana ha parlato di un'alleanza tra ciclisti colombiani per battere gli sloveni: "Gli sloveni a Peyresourde si sono alleati (Roglic e Pogacar) e io ho attaccato. Dovremmo fare un'alleanza colombiana, se dovesse esserci l’occasione". Ha commentato il condor di Boyacá.
Non ha tardato ad arrivare la replica di Bernal che ha spiegato le sue perplessità. L'ultimo campione della corsa gialla ha parlato dei suoi principali rivali e della possibile alleanza tra ciclisti colombiani per bloccare la corsa di Primož Roglič verso Parigi. “Un'alleanza colombiana? Non lo so. Ovviamente, vorrei che un altro colombiano vincesse il Tour de France se non dovessi essere io a farlo o un altro uomo della mia squadra. Ma non è così facile dire: faremo un'alleanza tra colombiani, andiamo e attacchiamo." Bernal è stupito delle parole di Nairo, perché proprio al corridore della Arkea Samsic aveva chiesto collaborazione. “Come fare un’alleanza dovrebbe spiegarlo bene Nairo. Ho provato ad attaccare tante volte, sono andato da lui, gli ho chiesto aiuto e lui non ha voluto collaborare. Sarà molto complicato, ma se ci sarà l'opportunità di favorire noi colombiani non mi tirerò indietro”.
Oggi si inizierà a salire ma sarà domani una giornata decisiva e bisogna saper dosare bene le energie. “Spero di arrivare bene alla terza settimana – ha continuato Bernal - Ho imparato che bisogna mantenere sangue freddo e sapere quali sforzi puoi e non puoi fare. Fino ad oggi non ho fatto attacchi decisi perché non dovevo attaccare”. Queste le parole di Bernal, che nella classifica generale è secondo a 21” da Roglič.
“In questo Tour è molto difficile dire chi sarà il tuo rivale o il grande favorito. Roglič è primo ed è stato molto costante, sembra che stia facendo più attenzione nei suoi sforzi. Pogacar anche sta andando molto bene”. Un’analisi il capitano della Ineos l’ha fatta anche sugli altri avversari. “Nairo sta attaccando, Uran è sempre lì. C'è un gruppo di circa 10 corridori che sono molto vicini nella classifica. Anche in questa seconda settimana avremo dei giorni con molta tensione e non mancheranno le sorprese sia nel bene che nel male”.
Ad intervenire sulle questioni alleanze, è arrivato anche Miguel Angel Lopez, il capitano dell’Astana, che si è reso disponibile ma al tempo stesso dubbioso. “In classifica generale, abbiamo Bernal, Quintana, Uran e poi ci sono io. Siamo tutti molto vicini in classifica e sarebbe bello avere un podio tutto colombiano a Parigi. Ma dobbiamo ricordarci anche che siamo tutti di squadre differenti e con obiettivi differenti. Bisogna parlare e vedere cosa fare e in particolare capire come si muoveranno tutti gli avversari” Oggi ci sarà la frazione numero 12, la più lunga di questo Tour con i suoi 218 chilometri di percorso. Le salite saranno 4 con pendenza massima del 11% e un dislivello totale di 3262 metri. Non ci saranno le grandi salite, ma tanti strappi che faranno male. Discorso diverso con la frazione di domani che sarà una vera e propria tappa di montagna, dove gli uomini di classifica dovranno iniziare a fare sul serio.