La giuria ha deciso e, dopo aver fatto ricorso alla VAR, ha stabilito di retrocedere Peter Sagan per scorrettezza in corsa. Nella volata ad altissima velocità dell’undicesima tappa, lo slovacco della Bora-Hansgrohe aveva tagliato il traguardo al secondo posto, ma per trovare spazio aveva dato una spallata a Wout Van Aert. Un duro colpo per Sagan, che retrocesso al 85° posto adesso rischia di non vincere l'ottava maglia verde del Tour de France.
I commissari dell’UCI hanno retrocesso Peter dopo aver più volte rivisto il finale della corsa. Quella dello slovacco è stata considerata una mossa pericolosa in volata.
Nel il regolamento delle gare su strada dell’UCI l’articolo 5.1 recita: "La deviazione dalla traiettoria scelta, l’ostruzione o mettere in pericolo un altro ciclista o fare uno sprint irregolare ( trattenere un corridore per la maglia o il sellino, minacciare, dare un colpo con la testa, ginocchio, gomito, spalla , mano, ecc.) sarà punito con una multa di 500CHF, una detrazione di punti pari al 25 per cento dei punti guadagnati dal vincitore di tappa e la retrocessione all'ultimo posto del gruppo del corridore".
La giuria del Tour quindi ha retrocesso Sagan che si vede togliere anche i 30 punti conquistati al traguardo. Il campione della Bora-Hansgrohe ora si trova a 175 punti, decisamente indietro rispetto a Sam Bennett (Deceuninck-QuickStep), che è al comando della classifica della maglia verde a 243 punti.
Sagan però non si arrende: «Oggi avevo la giusta velocità e nello sprint ho provato ad andare sul lato destro. Ho superato facilmente un corridore, ma poi il passaggio è diventato molto stretto. Ho dovuto muovermi per evitare le barriere e di conseguenza sono stato retrocesso: questo mi è costato molti punti ma non ho ancora abbandonato la lotta per la maglia verde».
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