PROFESSIONISTI | 06/09/2020 | 07:50
di Francesca Monzone
Il Tour de France stupisce sempre e ieri a farlo è stato il giovane francese Nans Peters che, con i colori dell’AG2R la Mondiale, ha conquistato il primo arrivo sui Pirenei. Un outsider alla Grande Boucle, ben conosciuto in Italia, dove lo scorso anno conquistò la tappa numero 17 del nostro Giro.
“Lo scorso anno per la prima volta ho partecipato al Giro, era la mia prima volta ed ero emozionato perché tutti mi parlavano di quella corsa e poi sono riuscito a vincere una tappa. Fu un’emozione indescrivibile”.
Nel giorno in cui la Francia ha visto la sofferenza e la sconfitta di Thibaut Pinot, è arrivato Nans Peters a risollevare le sorti del Paese e a vincere sul traguardo di Loundenvielle, con 47” di vantaggio su Skuijns della Trek-Segafredo e sullo spagnolo della Movistar Carlos Verona. Quarto posto per il povero Ilnur Zakarin, il filiforme russo che ha dato tutto. "Ho visto che Zakarin stava andando giù molto male - ha spiegato il francese - ho deciso così di rischiare tutto e sono andato”.
Il ventiseienne della Ag2r ha dovuto pensare e agire da solo, perché si erano interrotti tutti i contatti con l’ammiraglia e gli altri compagni. “Avevo perso l’auricolare, quindi non sapevo cosa stesse accadendo in corsa, non sapevo chi c’era dietro e quanto vantaggio avessi. Quindi ho dovuto rischiare”.
Sul Peyresourde, l’ultima salita di giornata, il “Pinguino” - così chiamano Nans a causa delle sopracciglia folte - ha stretto i denti, non solo per la fatica e la voglia di andare in fondo, ma per il pubblico che lo preoccupava. “Ero molto nervoso nelle fasi finali della corsa, era pieno di gente che invadeva la strada e io dovevo passarci in mezzo. Poi finalmente è arrivata la discesa e mi sono lanciato verso il traguardo”.
Il pubblico era tanto e con il pericolo Covid-19 i corridori erano pensierosi, ma superato il momento del dubbio il francese si è andato a prendere la sua vittoria. “Ho già vinto in un grande giro, ma io sono francese e questo è il Tour, è la nostra corsa. Vincere questa tappa per me è stata la realizzazione di un sogno”.
Un sogno che si è avverato per il forte “Pinguino”, ma adesso il suo compito è quello di proteggere il suo capitano, Romain Bardet, quarto nella classifica generale a 11” da Yates. “Ho avuto la mia occasione, ma adesso dobbiamo concentrarci tutti sulla classifica generale e aiutare Romain a conquistare la corsa”.
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