E' un milanese purosangue Alessandro Baroni, della zona di Via Clasio e qui abita da sempre, vicino a San Siro. Già da giovanissimo, a sette anni, inizia a gareggiare in bicicletta con la maglia dell'Unione Sportiva Vittuonese di Vittuone. Cresce e impara dalla passione che gli ha trasmesso lo zio Piero Bungaro, ex dilettante di buon valore, oggi agente immobiliare.
«Mio zio Piero mi ha aiutato nell'inserimento delle prime gare, dandomi utili consigli, dritte e quant'altro per le prime esperienze. E' stato luil il vivace allenatore e promotore di questa mia passione per il ciclismo». Baroni è dunque di Milano città, nato il 18 maggio 2001, si è diplomato sempre a Milano, all'Istituto Professionale Servizi per l'Enogastronomia e l'Ospitalità Alberghiera "Carlo Porta". In via Clasio, Baroni vive con il padre Mauro, che di recente ha chiuso, dopo sette anni di attività, il negozio di cicli in via Forze Armate, per fare il taxista, e la madre Monia, consulente in una palestra.
La stagione scorsa di Alessandro, l'ultima tra gli juniores con la GB Junior Team di Gianluca Bortolami, è stata di buon livello: successo di specifico valore quello in Belgio, nella seconda tappa dell'Aubel Thimister Stavelot con la rappresentativa della Lombardia. Al Giro del Friuli, sempre a tappe, chiude ottavo in classifica generale e sfiora la vittoria (secondo) nella seconda frazione di Montereale, dove chiude alle spalle di Andrea Piccolo. E ancora secondo a Begogno, terzo a Caraglio, sesto nella Collegno-Sestriere, nono al Lombardia Baby e all'internazionale "Paganessi" di Vertova. "
«Considero il mio 2019 una bella stagione e con considerevoli risultati, sia nelle corse in linea, sia in quelle a tappe, stagione che ho impreziosito con la bella vittoria in Belgio. Belle emozioni che spero di rivivere e ripetere anche quest'anno, fra i dilettanti». Baroni debutterà, infatti, tra gli Under 23 con la Delio Gallina Colosio Eurofeed formazione bresciana del manager Cesare Turchetti, e diretta da Simone Bertoletti.
Cosa ne pensi del momento del ciclismo italiano?
«E' in fase di crescita, anche a livello internazionale».
A quale età hai cominciato a correre?
«Da G1 con la Vittuonese, la prima bici era bianca e verde ma senza scritta sul telaio».
Il più forte corridore di tutti i tempi?
«Eddy Merckx per tutto quello che ha fatto».
Segui altri sport con la stessa passione del ciclismo?
«No, però mi piace la Formula 1 e il calcio».
I tuoi peggiori difetti?
«A volte sono troppo emotivo».
Il tuo modello di corridore?
«Remco Evenepoel».
Cosa leggi preferibilmente?
«Non sono un gran lettore, però ogni tanto mi tengo informato sulla cronaca attuale».
Cosa apprezzi di più in una donna?
«Il carattere».
Sei social?
«Ci passo molto tempo».
Cosa cambieresti nel ciclismo di oggi?
«La troppa pressione e l'esasperazione a livello giovanile».
Piatto preferito?
«Pizza».
Hobby?
«Stare con gli amici».
La gara che vorresti vincere?
«Giro di Lombardia».
Televisione, cinema o teatro?
«Cinema, i film tratti da una storia vera e d'azione».
I ragazzi di oggi con quelli di ieri: le differenze?
«Ci sono pro e contro in tutte le epoche, oggi con la tecnologia i giovani sono più informati».
Se sei giá nostro utente esegui il login altrimenti registrati.