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Sono state molte le persone che mercoledì sera si sono date appuntamento presso la sede di Respace Bike Team per partecipare al convegno “Usa la testa, pedala col cuore”, organizzato dalla associazione seregnese con la collaborazione del comitato provinciale di Monza e Brianza e patrocinato da Federciclismo Lombardia (rappresentata all’evento dal vicepresidente vicario Fabio Perego e dal coordinatore della Commissione Amatoriale Gianluca Londoni). Il dottor Bernardo Cortese, primario di cardiologia presso la clinica San Carlo a Paderno Dugnano, e lo specialista in Medicina dello Sport dottor Michele De Grandi, con le loro relazioni hanno sottolineato l’importanza della tutela della salute e della prevenzione primaria (insieme di comportamenti che si mettono in atto per evitare che una patologia compaia, ndr), soffermandosi in particolar modo sulla prevenzione in ambito cardiologico.
Diversi sono stati gli interessanti spunti di riflessione. Partendo dai riconosciuti ed innegabili benefici che lo sport porta al fisico, il dottor De Grandi ha sottolineato come sia importante modulare la pratica sportiva in modo corretto e personalizzato per evitare adattamenti negativi da sport: «Allenandomi posso avere dei benefici a livello muscolare e di densità ossea, ma se mi alleno troppo ed in maniera estenuante posso correre il rischio di avere traumi e fratture da stress», ha esemplificato De Grandi.
Sempre il medico sportivo ha citato una statistica derivante da studi risalenti ad inizio anni 2000 in cui i casi di morte improvvisa di soggetti atleti sono di quasi tre volte superiori ai casi di morte improvvisa dei non atleti. Entrando nello specifico De Grandi ha poi chiarito: «Non esistono però casi di morte da sport in un soggetto con un cuore sano che ha fatto esami, visite ed accertamenti.» Ed ancora: «Lo sport e l’attività fisica possono smascherare dei casi di cardiopatia latente o patologie del cuore, e quindi l’arma principale che abbiamo è la prevenzione.»
In materia di prevenzione l’Italia è all’avanguardia da anni: la visita medica per la certificazione agonistica, nel nostro Paese, è obbligatoria dal 1982. Il protocollo usato è efficace e come cardini ha lo step test e l’elettrocardiogramma esame importantissimo che deve essere interpretato da medici esperti. I relatori consigliano anche – soprattutto per gli adulti - un test da sforzo massimale e, almeno una volta nella vita, un ecocardiogramma. Altri consigli di carattere generale da parte di De Grandi: «Pedalate sempre in sicurezza con abbigliamento adeguato e casco indossato sempre». Ed anche: «Esercitate la Core Stability, in modo da avere maggiore equilibrio e migliorare il controllo del mezzo». Attenzione alla “sindrome di Highlander”: «Soprattutto per chi ha iniziato a praticare sport in età non giovanissima, ricordo che o sport fa bene ma va modulato e fare esercizio fisico non può cancellare le abitudini scorrette del passato. Non bisogna minimizzare eventuali sintomi.» ha dichiarato De Grandi.
Fare sport fa bene. Lo ha segnalato il dottor Cortese presentando alcune statistiche in cui risultato evidente che maggiore è il tempo dedicato allo sport, minore è il rischio di mortalità; si riducono in maniera proporzionale anche i rischi di patologie come ictus, ischemie ed anche alcuni tumori. Cortese ha evidenziato a più riprese quali sono i test migliori per la prevenzione: una prova da sforzo sovra-massimale, il monitoraggio della pressione arteriosa e – per approfondire ulteriormente, in caso di soggetti di età avanzata - la TAC coronarica. Inoltre il medico primario ha lanciato un messaggio: «Una maggiore consapevolezza del proprio stato di salute migliorerà la qualità e la quantità della vita. Conoscere lo stato di salute attraverso visite mediche non deve essere vissuto come un disturbo o una cosa noiosa ma necessaria».
La serata si è conclusa con la testimonianza e il monito di Linda Spinelli, giovane ragazza ex ciclista che dopo una visita agonistica e successivi adeguati, approfonditi e specifici esami ha potuto scoprire una patologia cardiaca e curarsi: «È importante controllare la propria salute e non dare nulla per scontato, è un investimento sulla nostra vita. Convivo con questa patologia, purtroppo non pratico più sport ma posso dire che l’ecocardiogramma mi ha salvata; vado avanti a vivere nel modo più adeguato al mio fisico».
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