Da pochi giorni, il 6 novembre, ha compiuto 26 anni. E’ ancora giovanissimo Fausto Masnada, il bergamasco di Laxolo di Brembilla, che in questa stagione con la casacca dell’ Androni Giocattoli-Sidermec ha più volte “incendiato” le corse: dalle Classiche al Giro d’Italia passando per le brevi gare a tappe, con i suoi allunghi e con i suoi poderosi tentativi di fuga. Tante volte si è ritrovato solo a prendere il vento, ma ha vissuto anche la soddisfazione di alzare le braccia al cielo nella corsa rosa al termine della 6a tappa da Cassino a San Giovanni Rotondo.
Bergamasco dalla scorza dura, gran lavoratore, Masnada è riuscito a suon di risultati e prestazione ad arrivare al World Tour firmando un contratto biennale con il Team CCC. Lo abbiamo incontrato alla Roncola, una delle sue salite preferite quando si allenava in zona da juniores e dilettante, alla festa della Sc Ceramiche Pagnoncelli, il team presieduto da 44 anni ininterrottamente da patron Paolo Pagnoncelli, altra “icona” del ciclismo giovanile non solo lombardo ma nazionale.
Annata 2019 memorabile, fantastica. A ruote ferme cosa ne pensi?
«Sicuramente per me è stata una stagione che è andata al di là delle aspettative. Sapevo di poter essere competitivo, ma vincere è sempre molto molto difficile. Sono riuscito ad ottenere tre vittorie, una al Giro d’Italia e due al Tour of de Alps, che mi hanno proiettato in una nuova dimensione e mi hanno dato la possibilità di fare il salto di qualità passando in un team di World Tour».
2020 con la casacca del Team CCC, nuova squadra e nuovo ambiente. Quali obiettivi?
«Spero di ripetere il 2019 anche se so che sarà molto difficile. Il livello delle gare sarà più alto e farò parte di un team dove ci sono dei ruoli ben precisi con capitani e gregari. Vedremo come andrà: io mi allenerò come sempre, darò il massimo e poi sarà la strada a dare i suoi responsi».
L’Androni Giocattoli-Sidermec di Gianni Savio è stata ancora una volta un ottimo trampolino di lancio per i giovani: in cuor tuo ti aspettavi questo deciso salto di qualità nella scorsa stagione?
«Mi alleno quotidianamente sperando di migliorare e di arrivare a dare il massimo quando sono in gara. Se mi avessero detto lo scorso inverno che avrei vinto tre corse di questa importanza, avrei detto sicuramente che non era possibile. Pur sapendo, come ho detto prima, di essere all’altezza e di essere competitivo».
Tre vittorie di qualità, ma anche tanta continuità nella stagione che hai da poco messo alle spalle. Da dove trae origini questo deciso passo avanti nella tua carriera tra i professionisti?
«Grazie al mio preparatore, Luca Quinti, ci siamo indirizzati verso un tipo di lavoro da svolgere prevalentemente incentrato sulle corse a tappe. E questo lavoro ha portato i suoi frutti: alla fine penso che nel ciclismo professionistico si debba assumere un ruolo, decidere se provare a lavorare per vincere le tappe in un Giro, per cui lavorare più sul fondo e su certi lavori specifici. E questa scelta è stata premiata dai risultati».
La strada da seguire oramai l’hai stabilita. Tenendo conto del cambiamento di squadra, dei ruoli e del livello di gare, dove dobbiamo aspettare dei segnali forti da Fausto Masnada?
«Con la CCC il prossimo anno correrò prevalentemente le corse a tappe. Nel programma ci sono il Giro d’Italia e la Vuelta di Spagna: cercherò di ben figurare in queste due grandi corse. Dire che proverò a fare classifica sarebbe azzardato, partirò con l’ambizione di vincere qualche tappa, ci proverò almeno».
C’è qualche classica che potrebbe essere nelle tue corde?
«Se la squadra mi darà la possibilità di farlo, mi piacerebbe essere al via della Liegi-Bastogne-Liegi che è, secondo me, una delle Classiche che si avvicina di più alle mie caratteristiche. Ovviamente dire di avere il ruolo di capitano e di ottenere un risultato concreto in una di queste grandi Classiche, non avendole mai fatte, è impossibile. Cercherò comunque di fare esperienza anche in queste corse di un giorno di altissimo livello e vedremo come andrà».
Qual è il tuo sogno nel cassetto?
«La partecipazione al Tour de France e vincere una tappa. Questo è il mio sogno oggi, all’inizio dello scorso anno era quello di vincere una tappa al Giro d’Italia, e l’ho realizzato. Quindi adesso mi sono posto questo nuovo obiettivo: tutti dicono che il Tour è qualcosa di unico e quindi la mia massima volontà è di gareggiare in Francia e tentare la vittoria. Nei programmi del 2020 non c’è per me la partecipazione alla corsa francese, ma spero di avere ancora tanti anni davanti per arrivare a correre questa grandissima gara a tappe».
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