Miguel Angel Lopez non è riuscito a fare il diplomatico al termine dell'incandescente 19a tappa della Vuelta a España. La Movistar aveva attaccato dopo una caduta sua e di Primoz Roglic, e il gesto lo ha ovviamente fatto andare su tutte le furie, nonostante alla fine sia riuscito a rientrare.
«Ho qualche abrasione dopo la caduta ma niente di serio - ha spiegato il capitano dell'Astana alla Television Española - L'attacco della Movistar è stata una mancanza di rispetto verso la maglia rossa. Siamo andati per terra in 30 e come il loro solito hanno voluto approfittare del momento. È una cosa che gli abbiamo visti fare anche in altre corse, è il loro modo di fare, sono i soliti stupidi».
Il colombiano non ha parole dolci neanche per Alejandro Valverde, con il quale dovrà vedersela domani nell'ultima tappa impegnativa e contro il quale si giocherà il podio: «La decisione della giuria di imporre al primo gruppo di aspettarci penso sia stata giusta. Dispiace finire la Vuelta in questo modo, con un'azione del genere della squadra del campione del mondo. Abbiamo un piccolo campione del mondo».
In serata è poi arrivata la rettifica sui social network di Superman, accortosi di aver alzato un po' troppo i toni: «Più di uno non ha capito cosa successo oggi alla Vuelta e mi dispiace, al di là del punto di vista di ognuno. Momento caldo della corsa e il dolore della caduta, voglio chiedere scusa a Alejandro Valverde e alla Movistar».