Quello che vi proponiamo è un piccolo viaggio per immagini alle origini del ciclismo colombiano, tra i nonni dei Bernal, degli Uran, dei Quintana, dei Lopez e via elencando che stanno conquistando il mondo del ciclismo.
Il primo che abbiamo conosciuto in Italia è stato Martin Emilio Rodriguez, detto Cochise. Classe 1942, arrivò nel nostro Paese a 30 anni per passare professionista, dopo aver vinto quattro volte la Vuelta a Colombia, essere stato campione del mondo dell’inseguimento su pista a Varese nel 1971 e aver stabilito l’anno prima il record dell’ora dei dilettanti con 47,566 a Città del Messico.
In Italia fu ottimo gregario di Felice Gimondi e vinse anche due tappe del Giro d’Italia, a Forte dei Marmi nel 1973 e a Pordenone nel 1975 con la maglia della Bianchi.
Della Colombia ciclistica, in quegli anni, non si sapeva praticamente nulla. Quando da noi il ciclismo ripartiva nel dopoguerra con Coppi e Bartali, laggiù si facevano largo i primi pionieri. Si racconta che tutto nacque per merito di Efraín Forero detto “El Zipa”: aveva vent’anni quando - per dimostrare che era possibile organizzare anche in Colombia una grande corsa a tappe - affrontò in bicicletta la strada che portava da Bogotà a Manizales, scalando il Páramo de Letras, una salita che misura in pratica 83 chilometri, dalle rive del fiume Magdalena a 500 metri sul livello del mare, fino alle cime del Nevado del Ruiz, a quota 3760 metri. Strade sterrate per un’impresa impossibile, conclusa in piena notte a Manizales, dove El Zipa fu accolto dalla folla come un eroe. L’anno seguente, nel 1951, Efraín Forero sarebbe stato il primo conquistatore della Vuelta a Colombia.
Ed è proprio di quel periodo - gli anni Cinquanta e Sessanta - che vi proponiamo una bellissima serie di testimonianze fotografiche che ci ha inviato Ivan Dario Jimenez Perez, un lettore di tuttobiciweb.
Questa la sua lettera: «Sono un vostro assiduo lettore. In concomitanza con la vittoria ottenuta da Egan al Tour vorrei raccontarvi una piccola parte della storia del ciclismo colombiano attraverso delle fotografie sopratutto degli anni 50 e 60. In queste foto potrete vedere il nostro ciclismo epico e capire come i successi di oggi dei nostri corridori non siano frutto del caso.
Sono sicuro che troverete affascinanti queste immagini in bianco e nero: tra gli altri vedrete Cochise Rodriguez e i principali campioni di quella epoca come Javier el Ñato Suarez, Ruben Dario Gomez, Alvaro Pachon, Pablo Hernandez ma sopratutto vedrete le condizioni in cui si corrvea, la partecipazione e la passione della folla agli arrivi e sulle strade, il racconto delle radio al seguito della corsa e tanto altro ancora».
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