Scatta un nuovo allarme doping attorno al ciclismo. A scriverlo nella sua edizione odierna è il quotidiano olandese De Telegraaf che punta l’indice contro l’Aicar, sostanza che aveva già fatto la sua apparizione una decina di anni fa e che ora è tornata in auge. La Wada ha intensificato studi e controlli, anche se scoprirlo al momento resta molto difficile.
L’Aicar è una sostanza che potenzia i muscoli e brucia i grassi: attraverso le sostanze del corpo, provoca un aumento del numero di globuli rossi e un aumento della combustione di grassi e carboidrati. Avrebbe un forte effetto sulle prestazioni, specialmente in combinazione con GW1516, e sarebbe estremamente adatto per gli sport di resistenza. La sua prima comparsa risale ai Giochi Olimpici di Pechino nel 2008 quando fu utilizzato da nuotatori di alto livello, mentre il suo uso nel ciclismo viene fatto risalire al 2012.
Il professor Peter van Eenoo, direttore del DoCoLab di Gand, affiliato alla WADA, ha confermato al quotidiano olandese di aver avuto un sollecito all'inizio di giugno per intensificare le indagini sull'Aicar. «Non sono sorpreso che Aicar sia usato nel ciclismo e non può nemmeno essere una coincidenza che alcuni laboratori WADA siano stati recentemente avvisati di intensificare la loro azione con riferimento a questo sport. In passato avevamo fatto ricerche su questo prodotto ma poi erano finite nel dimenticatoio perché non lo vedevamo più come un problema grave».
Anche l'esperto di doping Douwe de Boer, che controlla il passaporto biologico dei corridori per squadre diverse, non è sorpreso dalle voci che arrivano dal gruppo: «L’Aicar è perfetto per chi sceglie il doping: dato che è una sostanza naturale, è difficile da rilevare. Lo si può scoprire attraverso l'HDL (parametro di grasso nel sangue, ndr) nel passaporto biologico, ma non è facile».
Ma proprio il passaporto biologico può essere l’arma giusta, come spiega Van Eenoo: «Il valore di Aicar nel corpo può variare molto: anche persone che non usano il medicinale possono avere valori elevati di questa sostanza, quindi il slo dato del valore non è indicativo. Solo se questo valore oscilla in maniera evidente (come indica il passaporto biologico, ndr) possiamo continuare a indagare».
L’Aicar, come tanti prodotti che vengono utilizzati in maniera illegale, è facile da ordinare via internet, anche se piuttosto costoso: il prezzo per 5 mg è di circa 70 euro. Si tratta di una sostanza ancora in fase sperimentale, il che significa che ci sono molti rischi (alucuni evidentemente non ancora evidenziati o conclamati) associati al suo utilizzo.
Ma il Telegraaf va oltre e riferisce che una squadra avrebbe somministrato ai suoi corridori Aicar in polvere sciolto nelle borracce senza che i corridori stessi ne fossero consapevoli.
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