Una lunga estate di lavoro e poi il 20 settembre il velodromo di Montichiari sarà riconsegnato al Comune e le biciclette riprenderanno a girare. L’Italia della pista ritroverà così la sua casa per un inverno di lavoro decisivo in vista del grande appuntamento di Tokyo 2020.
Comincia oggi la posa in opera di enormi teli di 30 metri di lunghezza per 1,5 di larghezza, 18 millimetri di spessore che andranno ad aderire alla copertura esistente garantendone finalmente l’isolamento: previsti anche 25 esalatori che, ad effetto camino, convoglieranno all’esterno l’eventuale umidità che andrà a formarsi.
Come ha spiegato Cordiano Dagnoni, presidente del Comitato regionale lombardo della Federciclismo, a Luca Gialanella de La Gazzetta dello Sport: «C’è una scadenza ben precisa, 70 giorni, e sono molto felice di riavere il velodromo per l’attività invernale. Tutto questo grazie è stato possibile grazie all’unione tra il Governo con il sottosegretario Giorgetti, che ha fatto avere il finanziamento (1,8 milioni di euro sul capitolo Sport e Periferie, ndr), il Coni (Sport e Salute), la Federciclismo, la Regione, la Provincia, il Comune: tutti hanno dato il massimo».
Ad operazione ultimata, serviranno due settimane per la lucidatura della pista, i cui listelli - ben protetti durante questo lungo periodo di stop - sono già stati levigati e sostituiti dove necessario. E poi, finalmente, tutti in pista: sognando Tokyo.
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