Non lo si era mai visto fino ad ora, ma appena la strada è cominciata a salire, Andres Camilo Ardila ha messo in chiaro che per vincere questo Giro d'Italia U23 bisognerà fare i conti anche con lui. Sul Monte Amiata nessuno è riuscito a tenere il suo passo e nei prossimi giorni il terreno gli diventerà ancora più favorevole, con gli arrivi di Passo Maniva, Aprica e Passo Fedaia.
Ardila corre con la selezione colombiana in questa corsa, ma la sua squadra è la EPM di Medellin, con la quale si era già messo in mostra alla Vuelta de la Juventud 2019, la gara in cui si rivelano tutte le grandi promesse del loro ciclismo, con tanto di due vittorie di tappa. «Proverò a vincere questo Giro, spero di riuscirci - spiega dopo la tappa - Vado forte in salita, ho un fisico da scalatore e vado molto piano a cronometro. Per fortuna però qua non ce n'è. Nei primi giorni non stavo bene, avevo problemi di stomaco, e solo ieri finalmente ho cominciato a sentirmi meglio».
Il suo direttore sportivo lo descrive come "un ragazzo tranquillo e misurato. Oggi ascoltava musica in macchina prima della tappa, rideva e scherzava", come il più tipico dei 20enni latini. «Questa vittoria la devo dedicare a tante persone - continua Ardila - Prima di tutto ai miei compagni, che oggi si sono sacrificati per me, poi alla Federazione Colombiana che mi ha dato l'opportunità di venire qui. Ovviamente la dedico anche alla mia famiglia, ai miei nonni e alla mia fidanzata».
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