Valerio Conti è pronto a difendere la maglia rosa e parla così alla vigilia delle prime vere salite del Giro 102. «Domani si inizia a fare sul serio. La salita che ci aspetta è dura, per me sarà un test importante. Se riuscirò a conservare il primato nella classifica generale sarà una grande soddisfazione - racconta a caldo il romano della UAE Team Emirates. - Voglio sottolineare che anche oggi c'era tantissima gente a bordo strada. Risalendo verso nord mi rendo conto che il ciclismo è più sentito che al centro-sud da dove arrivo io. Spero con tutto il cuore che anche dalle mie parti le persone capiscano quanto il ciclismo sia stupendo. Io vengo dal calcio, ma non ho dubbi a dire che non c’è sport migliore di quello della bicicletta, che regala emozioni impagabili».
In conferenza ha poi approfondito i temi già toccati subito dopo il fine tappa.
Sesto giorno in rosa, come pensi di difendere la maglia ora che iniziano le tappe impegnative?
«Cercherò di stare tranquillo, senza mettermi troppa ansia, anche per risparmiare energie da spendere nel momento giusto. Domani sulla salita impegnativa mi aspetto attacchi da parte di corridori come Yates e Landa oppure con squadre come l’Astana. Anche perché il distacco è già ampio da Roglic. Chissà, forse anche Nibali ci proverà perché è molto pericoloso, sappiamo tutti quanto va forte in discesa e vorrà mettere in difficoltà lo proprio lo sloveno più che me».
Anche oggi hai imparato qualcosa?
«Non so quanto potrò ancora tenere la rosa ho avuto questo pensiero oggi: più si sale verso nord più si percepisce la passione della gente del posto. Da romano, dunque da abitante del centro-sud, vorrei davvero che grazie a questa mia maglia rosa più persone della mia e delle altre regioni meridionali potessero avvicinarsi a questo magnifico sport. Io ho praticato calcio, poi mi sono spostato sul ciclismo e credo proprio che nessuna disciplina possa generare le stesse emozioni della bici».
Il peluche a chi lo dai oggi?
«Lo porto con me e vediamo, perché me lo chiedono sempre, di sicuro qualcuno tramite i social ma non ho ancora controllato sullo smartphone. Di sicuro sono molto richiesti».
Qual è la tappa più pericolosa per te di quelle molto dure dei prossimi giorni?
«Credo domani, perché per me è la prova per vedere dove posso arrivare. Se andrà bene e rimango coi primi, acquisirò ancora più forza e magari le altre tappe saranno più facili più che altro mentalmente per vedere dove posso arrivare. Domani salita e discesa saranno molto impegnative e qualcuno attaccherà».
Qual è il tuo posto in questo Giro visto che hai detto che inizia domani quello vero?
«Non lo so, devo ancora scoprirlo. Il mio obiettivo invernale era di andare forte nelle corse di una settimana e in quelle World Tour e posso essere soddisfatto con il quarto posto in Argentina a inizio anno e il secondo in Turchia in Aprile. Quelli erano i miei obiettivi, il grande giro rimane per me un’incognita totale non so come potrò rispondere nella terza settimana perché non ho mai fatto classifica. Ma se dovessi subito centrare una top ten finale sarebbe una cosa importante».
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