Ci siamo lasciati parlando dell’importanza dell’uso del linguaggio, ci tengo particolarmente a tuffarmi in profondità per lasciarti, se mi riesci, uno strumento da utilizzare: le domande intelligenti!
Non ricordo se era Socrate o Aristotele, comunque uno dei due sosteneva che bisognerebbe valutare l’intelligenza delle persone per la capacità di fare domande, piuttosto che per la qualità delle risposte.
Fare domande, per i sofisti, era la base della maieutica, l’arte di fare vera è propria educazione e cioè, letteralmente, tirare fuori ciò che è in potenza, l’educazione dovrebbe essere esattamente questo, fare emergere il talento/i con cui ognuno di noi viene al mondo.
La domanda poco intelligente, è di contro più ricorrente, che dovremo togliere dal nostro vocabolario è: perché? Semplicemente perché otterremo una risposta che inizia con un altro perché e che, normalmente, tende a giustificare il perché non siamo efficaci nel settore in cui ci facciamo quella domanda. Se mi domando, come faceva un mio corridore stamattina, perché sono cosi sfortunato? La risposta tenderà ad elaborare una teoria che giustifichi la ragione per cui sono sfortunato. A quel punto, darò inizio ad una convinzione avviando il processo della profezia che si avvera.
Le domande intelligenti iniziano sempre con un bel “cosa” oppure un sano “come”. Torna all’esempio precedente del mio corridore, la domanda diventa: cosa posso fare per uscire dalla sfortuna? Come si comportano le persone fortunate?
Non esiste una risposta immediata, la domanda funge da punto di partenza per generare una nuova attitudine o atteggiamento. Avvia, dunque, un processo creativo a livello inconscio, capace elaborare nuove alternative.
In pratica, ci porta verso l’assunzione della nostra responsabilità, della nostra capacità di scegliere da quale parte stare, in altre parole se essere parte del problema o della soluzione.
Perché non vado forte in salita? Non è una domanda intelligente! Cosa posso fare per andare forte in salita? È una domanda intelligente, ti porterà a trovare una soluzione al tuo problema, in modo creativo e responsabile.
Esiste, tuttavia, quella che personalmente considero la madre di tutte le domande intelligenti, quella che se pronunciata innescherà il processo nutritivo di due delle qualità più importanti nella vita, e cioè l’autostima e la resilienza.
Quella domanda, ridirige il focus verso qualcosa di produttivo e arricchente e lo fa sempre e comunque. Quella domanda dovrebbe essere ripetuta costantemente come un mantra. Quella domanda la sentono i miei corridori, e i più evoluti hanno imparato a farsela da soli, la utilizzano sia che vincano, perdano, si piazzino o si ritirino per qualsiasi circostanza.
Nutri la tua autostima e la capacità di crescere nelle difficolta attraverso questa semplice domanda: CHE COSA HO IMPARATO?
Insisti, da subito non ti arriverà la risposta, siamo troppo abituati a giustificarci, allenati e, te l’assicuro, l'immagine che hai di te stesso muterà verso una stima sincera, perché più impari più cresci, più cresci e più forza acquisirai per affrontare la tua personale battaglia.