Quando si è aperta la porta della sala riunioni ed è entrato Alessandro De Marchi un misto di incredulità e gioia ha dipinto i volti dei ragazzi e dei tecnici del Gottardo Giochi Caneva riuniti nella sede sociale per il consueto briefing che precede la stagione.
«Ciao ragazzi, come va?» ha esordito il Rosso di Buja tra lo stupore generale. Una sorpresa assoluta anche se in realtà la visita era stata programmata ad hoc dalla dirigenza giallonera e il campione friulano per regalare una serata speciale ai ragazzi che si apprestano a iniziare la stagione agonistica.
De Marchi, classe 1986, passista scalatore con un passato da pistard, oggi in forza alla formazione world tour CCC Team, ha vestito la maglia giallonera nella categoria juniores nelle stagioni 2003-2004.
«Alessandro ha accolto subito la nostra proposta - racconta Michele Biz, presidente del sodalizio - accettando di buon grado di raccontare la propria esperienza di atleta ai nostri ragazzi».
Dopo un piccola presentazione ai presenti ha esordito così: «Proprio qui a Caneva ho iniziato a pensare seriamente alla mia attività sportiva, consiglio anche a voi di pensare se è una vera passione quella che vi mette in bicicletta. Per me è stato così e lo è tutt'ora. La famiglia mi ha aiutato trasmettendomi il senso di responsabilità, nel ciclismo e nello studio siamo chiamati al massimo scrupolo nel preparare le verifiche così come le gare. Solo dando il massimo di noi stessi non avremo rimorsi. Poi serve anche la fortuna, certo, però dobbiamo farci trovare sempre preparati».
L'azzurro di Buja ha parlato a ruota libera approfondendo concetti che riguardano la formazione degli adolescenti catturando l'attenzione per più di un'ora: «Il ciclismo è stato il mezzo che mi ha fatto conoscere posti nuovi, gente interessante, fare esperienze che mi resteranno anche fuori dell'ambiente ciclistico. Lasciatevi guidare dall'istinto - ha esortato i ragazzi - la tecnologia è un aiuto straordinario ma qualche volta coprite il computerino e cercate di ascoltare quello che il corpo vi dice, imparate a conoscervi...».
Alessandro aveva con se L'alchimista, il best seller di Paulo Coehlo: «I libri aiutano, in questo mi sono ritrovato: l'allegoria della crescita, l'inseguire il proprio sogno... il libro è pieno di metafore nelle quali mi ci sono ritrovato e mi ha aiutato a scoprire delle cose di me stesso che erano nascoste. Consiglio a tutti di leggerlo».
Alla serata era presente anche Massimo Raimondi, da più di un lustro legato alla compagine friulana: «Alessandro rappresenta un modello di ciclista ben preciso ovvero l'attaccante che fa dell'intraprendenza il suo tratto caratteristico, della caparbietà la sua forza - ha evidenziato - aspetti che erano già delineati quando tanti anni fa il buon Eddi Degano lo volle a Caneva e che ancora oggi ne fanno il campione apprezzato da tutti. Questa sera - ha concluso - abbiamo apprezzato l'umiltà e la schiettezza di un corridore umile che ha saputo costruire su queste doti una carriera di tutto rispetto e che ci ha donato una serata emozionante».
Alla fine i ragazzi incuriositi hanno posto qualche domanda al loro beniamino che non si è risparmiato nel dare consigli e neanche per le foto di rito e un brindisi ha concluso la serata.
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