LETIZIA PATERNOSTER. GOOD IN SPORT, BETTER IN LIFE

DONNE | 22/02/2019 | 07:56
di Paolo Broggi

Letizia va veloce, ma questa non è più una novità. Strada o pista che sia, il 2019 di Letizia Paternoster è iniziato con il solito comun denominatore, la vittoria. A soli 19 anni (è nata il 22 luglio del 1999) l’atleta trentina delle Fiamme Az­zur­re e della Trek Segafredo è senza dub­bio alcuno l’astro nascente del ci­clismo mondiale.


Questa volta però non vogliamo raccontarvi di lei ma di un progetto che ruota attorno a lei (e non solo): diciamo che proviamo a far giocare Letizia nel ruolo di modella, certi che non le dispiacerà, visto che la moda è uno dei suoi grandi amori.


Far da modella per un articolo non è certo usuale, ma il ruolo calza a pennello per Letizia quando si vuol raccontare la nuova proposta di Hero Sport Management. Una società, ma soprattutto un nuovo modo di pensare il ciclismo e la comunicazione a 360 gradi, con nuove competenze e altissimi livelli di professionalità.

«Hero Sport Management - ci spiega Fabio Perego, amministratore unico della società - è una sorta di contenitore ispirato al concetto degli studi associati nel quale confluiscono l’esperienza manageriale del sottoscritto, l’esperienza legale che assicura lo studio dell’avvocato Michele Re, specializzato in diritto sportivo, e quella nel campo della comunicazione affidata alla Vi­tesse di Maurizio e David Evan­ge­lista. Unendo le forze e soprattutto occupandoci ognuno del proprio settore, possiamo offrire a Letizia una consulenza al 100 per 100, permettendole di concentrarsi solo e soltanto sulla sua sua attività, sugli allenamenti e sulle corse. Siamo convinti di aver composto un mosaico che altrove non si trova».

Entriamo nel dettaglio “sfruttando” proprio il caso di Letizia.
«Lei in questo momento è l’astro na­scente del movimento, riceve proposte e offerte di tipo svariato che possono anche creare confusione in una ragazza tanto giovane che, per entusiasmo, è portata a non dire mai di no, anche a discapito della sua attività. Il nostro obiettivo comune è quello di aiutarla a crescere nel­lo sport e non solo. Non a caso lo slogan di Hero Sport Manage­ment è “Good in sport, better in life”. Dal punto di vista contrattuale, stiamo lavorando a progetti già siglati, come quelli che la vedono impegnata con Melin­da e con Trentino, e ad altri in via di definizione, primo fra tutti quello con Technogym in vista di To­kyo 2020. Ma per dare il polso di quale sia la popolarità di Letizia oggi, pensate che il Coni le ha chiesto di fare da testimonial, in­sieme ad altri giovani talenti, al­la campagna #Tifiamo Europa per pro­muo­vere il tifo corretto in vista dei pros­simi campionati europei Under 21 di calcio».

Per una campionessa tanto giovane il discorso comunicazione diventa centrale e su questo punto abbiamo sollecitato David Evangelista, Head of Com­mu­ni­cation di Vitesse: «Un talento in piena esplosione com’è Letizia ha bisogno di essere aiutata anche in questo campo, il che non significa certo to­glierle la li­ber­tà o imporle censure, quanto co­strui­re insieme a lei una nuova consapevolezza di cosa vuol dire comunicare, di qual è il corretto uso dello strumento social e molto altro. Si tratta di un monitoraggio quotidiano da par­te nostra, di un impegno costante al servizio della persona che è al centro del progetto Hero. Noi vogliamo of­frire agli assistiti i presupposti per una carriera e una vita - non solo ciclistica - im­pron­tate su valori im­portanti».

Fino ad ora abbiamo parlato di Letizia Pa­ternoster, ma quali altri atleti avete in scuderia?
«Pochi, in realtà, perché non ci interessano i numeri quanto la qualità del servizio offerto ai ragazzi - spiega Fabio Perego -. Lavoriamo ad am­pio spettro, tenendo un occhio at­tento alle varie discipline. Se Letizia è il nostro volto di riferimento in ambito femminile, fra i professionisti al ma­schi­le puntiamo su Giacomo Nizzolo, che con noi tutti ha un rapporto consolidato, nato prima ancora di Hero. In un certo senso, lavorando con Gia­co­mo abbiamo dato forma all’idea che poi si è evoluta nel progetto Hero».

L’esordio ufficiale di Hero Sport Ma­nagement, intanto, non è avvenuto al fianco di un atleta ma di un evento che ha saputo fondere storia e solidarietà, co­me la creazione della Fondazione Molteni.
«Quando Mario Molteni ci ha contattato, abbiamo capito che non poteva es­serci occasione migliore per la nostra società, perché i valori proposti dalla Fondazione, che si ripromette di aiutare ex ciclisti in difficoltà, rappresentano alla perfezione la mission di questo progetto. Una squadra variegata e al tempo stesso unita che vuol lavorare per trasmettere questi valori e per aiutare i propri atleti a far bene nello sport e meglio ancora nella vita. Good in sport, better in life, appunto...».

Letizia intanto sorride, ha seguito tutta l’intervista con attenzione ed è arrivato il momento di liberarla dal suo ruolo di modella. C’è la sua Trek che la aspetta, per volare sempre più in alto.

da tuttoBICI di febbraio

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