Tre lunghe tavolate nel salone della Parrocchia di Narnali e 120 tra campioni del pedale e personaggi dello sport. Qui la 41^ festa del Bici Club organizzata dall’appassionato Enzo Ricciarini, grazie agli sponsor Hopplà, Franceschini, Magniflex, Banca Alta Toscana, Marconi Arredamenti.
Dopo la festa di venerdì sera a Agliana con la proiezione del film su Francesco Moser (gremito il Teatro Moderno) lo stesso campione trentino era a Narnali: “Dobbiamo avere fiducia nel ciclismo, anche se la situazione non è facile”. C’erano Vittorio Adorni, ex iridato a Imola nel 1968, per il quale il “ciclismo ha perso fantasia da quando i corridori hanno l’auricolare e sono comandati dai direttori sportivi alla guida delle ammiraglie”, e gli olimpionici Marco Giovannetti (crono 100 Km a Los Angeles nel 1984) e Livio Trapè (cronosquadre Roma 1960), e chi ha vinto due ori olimpici nel tiro come Luciano Giovannetti.
Da Franco Bitossi storie e ricordi, compreso quello amaro del mondiale di Gap in Francia nel 1972 perso all’ultimo metro. Dal bresciano era arrivato a Narnali di Prato Michele Dancelli, fior di velocista, unico ad avere vinto tre volte il G.P. Industria e Commercio di Prato, dall’Abruzzo Cristiano Taccone figlio di Vito, il compianto grintoso scalatore abruzzese.
C’erano alcuni medici sportivi, come il decano di quelli toscani Giovanni Falai ed i pratesi Marcello Manzuoli e Emilio Magni, medico di Vincenzo Nibali. C’erano anche i due “Coppini” del ciclismo, per la loro somiglianza con il campionissimo Fausto Coppi, il pisano Guido Carlesi e Franco Chioccioli, ultimo toscano ad aver vinto il Giro d’Italia nel 1991. Presente anche la voce di Eurosport Riccardo Magrini, Amerigo Sarri, 80 anni padre dell’allenatore del Chelsea Maurizio, Poggiali, Fabbri, tanti altri ex corridori toscani e non, il c.t. della categoria under 23 Marino Amadori e Renzo Ulivieri presidente dell’Associazione Allenatori di Calcio che da sempre ama anche il ciclismo. “Ero contro la Var quando fu istituita, ma riconosco che è utile anche se negli ultimi tempi ci sono stati di reente un po’ troppi errori. Quanto ai cori razzisti negli stadi, lasciamo stare Salvini, noi dobbiamo rispettare quanto detto dalla Fifa e dalla Uefa che emana direttive per le nostre manifestazioni. In caso di gravi episodi fanno bene le società a sospendere le partite”.
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