Luis León Sánchez sta già lavorando per preparare quella che sarà la sua sedicesima stagione da professionista, la quinta con la maglia della Astana.
Classe 1983, nel 2018 Sanchez ha conquistato tre vittorie e si è piazzato ben 28 volte in una top ten fin quando al Tour de France una caduta - con frattura del gomito sinistro e di quattro costole - ha mandato all’aria i suoi piani.
Fino al momento della caduta, la sua stagione era stata eccellente.
«La caduta del Tour, purtroppo, davvero non ci voleva. Speravo poter tornare competitivo per il finale di stagione, ma i tempi sono stati più lunghi del previsto. Ho voluoto rientrare in Cina, ma dopo la gara ho avuto ancora dei problemi all’articolazione. Tornato in patria ho fatto dei lavori specifici e le cose hanno cominciato a migliorare».
Come si è allenato?
«Sono rimasto senza bici solo per due settimane. Il tempo qui ad Andorra, anche se fa freddo al mattino, è ancora buono. E ho lavorato con un’idea fissa: iniziare forte la nuova stagione. Comunque a dicembre ci sarà il raduno della squadra ad Alicante e lì definiremo tutto».
Hai giù un'idea di quale sarà il tuo calendario?
«Sicuramente inizierò in Australia, al Tour Down Under, e in linea di principio il programma sarà come quello dell'anno scorso fino a Parigi-Nizza. I grandi ritorni sono in dubbio. Dipenderà comunque dalle scelte che lo staff tecnico farà per i nostri leader. Miguel Ángel López, per esempio, è arrivato terzo con me al Giro e terzo anche alla Vuelta a España, stavolta senza di me. Quindi è chiaro che il mio calendario non deve necessariamente essere come il suo.
Avremo due corridori spagnoli in più, con i fratelli Izagirre che si uniscono a Pello Bilbao, Omar Fraile e a me. La partenza di Valgren non è da sottovalutare, ma d'altra parte è sempre una gioia avere corridori del proprio paese in squadra».
Cosa si aspetta in sistesi dalla prossima stagione?
«Il mio ruolo sarà lo stesso di sempre. Voglio approfittare delle opportunità che avrò ed essere sempre vicino ai nostri leader nei grandi giri, sperando di avere la possibilità di vincere una tappa».
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