Giovedì scorso al Bianchi Caffè di Milano abbiamo avuto l’opportunità di incontrare Primoz Roglic. Il 29enne sloveno della Lotto NL Jumbo, vincitore di una tappa al Giro d’Italia e due al Tour de France, oltre al Giro dei Paesi Baschi e il Romandia 2018, ci ha raccontato le sue ambizioni per la prossima stagione e qualche curiosità in più su di lui.
«Ho dimostrato di saper vincere corse brevi, di una settimana o poco più, ora voglio essere competitivo nel corso delle tre settimane. Il quarto posto di quest'anno al Tour de France mi fa ben sperare. Con la squadra non abbiamo ancora stilato i programmi. Non ho preferenze tra Giro e Tour: ho già disputato la corsa rosa, mi piace correre sulle vostre strade, allo stesso tempo il Tour è il Tour. L'obiettivo è migliorarmi, quindi salire almeno sul podio di un grande giro. Le corse di un giorno non mi dispiacciono, tutt'altro, ma per quelle devo maturare ancora molta esperienza quindi mi ci vorrà del tempo per programmarle al meglio» racconta Primoz, dopo le vacanze trascorse in Algarve, in Portogallo.
«Ho staccato per qualche settimana, ma ormai è tempo di ritornare in sella. Durante l'inverno mi piace andare a correre a piedi. Per dedicarmi al salto con lo sci (sport nazionale del suo paese, di cui è stato campione del mondo junior a squadre nel 2007 a Tarvisio, ndr) non è il periodo adatto. Non c'è ancora la neve ed è troppo tardi per lanciarsi dal trampolino estivo. Ciò che non deve mancare mai, sia durante le corse che lontano dai periodi clou, per me è lo stretching, non ne posso proprio fare a meno. Gli esercizi di allungamento mi fanno stare bene e aiutano anche ad essere più areodinamico durante le crono».
Primoz si dedica al ciclismo solo dal 2011, ma ha già dimostrato di avere un enorme potenziale. Nel 2013 passa professionista con la Adria Mobil. Dopo una stagione di apprendistato, iniziano ad arrivare i primi risultati. Nel 2016, al primo anno nel World Tour, si mette in evidenza al Giro d’Italia, prima mancando per un solo centesimo la maglia rosa nella prima tappa a cronometro (battuto da Tom Dumoulin) ad Apeldoorn e poi vincendo l’ottava frazione, sempre a cronometro, a Greve in Chianti. Al secondo anno nel WorldTtour si prende la sua prima vittoria di tappa in salita al Tour de France e la medaglia d’argento ai Mondiali a cronometro. In questa stagione ha arricchito il suo palmares, puntando per la prima volta alla classifica di un grande giro e sfiorando il podio della Grande Boucle.
In Italia con la fidanzata Lora, che pedala per passione (ovviamente su una bellissima Bianchi OltreXR4 pink personalizzata, ndr) e si dedica alle sue pr in Slovenia, dopo la pausa pranzo è stato a Treviglio per scoprire l'azienda dove vengono prodotte le bici su cui pedala. «Sono fantastiche, il mezzo che ho usato alla Strade Bianche era davvero fenomenale. Non sembrava nemmeno di correre sullo sterrato. Bianchi è storia e arte, ricerca della bellezza e cura della performance. Sono onorato di poter correre con le bici del grande Fausto Coppi fino almeno al 2020». Passione celeste.
foto ©MicheleMondini
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