Si è tenuta nel pomeriggio all’hotel Da Vinci di Cesenatico la conferenza stampa dedicata ai media locali della Romagna e servita a raccontare l’eccezionale 2018 dell’Androni Giocattoli Sidermec.
I campioni d’Italia, infatti, da ieri sera e fino a domani, sono proprio a Cesenatico già impegnati nel primo ritiro che guarda al 2019. Domani, tra l’altro, come bella abitudine del team, prima della sgambata del mattino, è prevista la visita al monumento Pantani.
Si era a casa di Pino Buda, il gran patron di Sidermec e secondo sponsor del team, e naturale che il protagonista numero uno, con i corridori “vecchi” e nuovi, sia stato proprio, l’appassionato imprenditore romagnolo che da più di dieci anni compare sulle maglie delle squadre del manager torinese Gianni Savio.
E, come vuole la tradizione, Pino Buda anche quest’anno ha scritto una poesia celebrativa della grande stagione dei campioni d’Italia. Una stagione ricca di trentuno vittorie, della fresca conquista della seconda consecutiva Ciclismo Cup e di un Giro d’Italia in fuga dall’inizio alla fine. Buda nel suo testo fa in rima un anno incredibile - che tra l’altro troverà chiusura con il Tour of Hainan dal 23 al 31 ottobre - passando in pratica in rassegna tutti i momenti clou e non mancando di citare tutti i corridori del roster che tanto bene hanno fatto.
Durante la conferenza stampa è stato il team manager Gianni Savio a ringraziare ancora una volta Pino “Salvatore” Buda - così ribattezzato da Savio dopo il grande aiuto di Sidermec seguito alla mancata sponsorizzazione del Venezuela nel 2014 - e ad analizzare nel dettaglio un anno segnato da grandi prestazioni cominciate a gennaio e terminate ad ottobre.
Qui di seguito ecco il testo della bella poesia scritta da Buda sul team:
È finita la stagione del pedale
e per l’Androni Sidermec in modo trionfale;
i nostri atleti sono sempre stati in primo piano
e per questo meritano un grosso battimano.
Non c’è mai stata flessione,
merito soprattutto di una grande unione
dovuta alla serenità dell’ambiente
grazie a Gianni Savio, nostro primo dirigente.
Per essere redenti
hanno lottato con i denti,
rispondendo in modo magistrale,
non con proteste, ma a colpi di pedale,
per curare le ferite
causate dalle esclusioni subite.
La nostra forte armata
ha cominciato la sua crociata
con azioni da novanta
laggiù in Terra Santa.
Quel giorno è stata solo fantasia
o pura follia
l’attacco ai più forti
portato da Marco Frapporti?
Da quel momento
è cambiato il vento:
un giorno Vendrame, un altro giorno Belletti
a menar la rumba come folletti,
ma non è stato un fatto momentaneo,
ogni giorno o Torres o Ballerini o Cattaneo
assieme a Gavazzi o Masnada
hanno compiuto la goleada.È mancata la vittoria
ma c’è stata tanta gloria.
Fuori Italia a pensare al successo,
senza chiedere il permesso,
ci ha pensato Malucelli,
con uno sprint fra i più belli
lassù in terra di Spagna,
per far felice la Romagna.
Ha anche la mania
di vincere in Romania
dove il compagno Sosa
è diventato il primo della rosa
e si è ripetuto in maniera tonica
vincendo l’Adriatica Ionica.
Spreafico nel frattempo
in Venezuela vince contro il tempo,
ma nel gruppo che la noia mai ci sia
e così Belletti vince in Ungheria
e sul traguardo del Pantani,
accolti da un fragoroso battimani,
sono sfrecciata come razzi
prima Ballerini e poi Gavazzi
e siccome non son cotti
si ripetono al Matteotti.
In squadra c’era
pure Bisolti e Rivera
che hanno onorato il contratto
assieme a Mattia Frapporti Raffaello Bonusi e Marco Benfatto.
Grazie ragazzi per le emozioni vissute
è grazie agli sponsor se le abbiamo godute,
gli sponsor minori mai ricordati
con le vostre imprese sono stati immortalati.
Voi siete di un’altra taglia;
voi siete i campioni d’Italia.
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