Il primo grande successo canoro di Dino Zandegù fu al Giro delle Fiandre del 1967: vinse, salì sul podio, vide un gruppo di italiani che sotto un misto di pioggia e neve lo festeggiavano e, invitato dal telecronista Adriano Dezan a fare qualcosa per loro, cantò due o tre strofe patriottiche di ‘O sole mio’. Erano minatori, che scoppiarono a piangere, si abbracciarono, si strinsero non solo idealmente al corridore-cantante e lo lasciarono andare via soltanto per l’antidoping.
Il ciclismo è musica: la gamba che canta, i freni a tamburo, i piani e gli accordi, gli acuti e i tenori, la batteria delle e-bike, certi sorpassi fatti in tromba, certe omonimie da Armstrong a Conte, da McCartney a Villa, le doti – stando ai contemporanei – pianistiche di Domenico Pozzovivo e chitarristiche di Daniel Oss e Moreno Moser, il soprannome Tango regalato a Giuseppe Poli antica maglia nera, se non altro i concerti dei campanelli nelle piste ciclabili. Tra direttore sportivo e direttore d’orchestra il passo è lungo, più breve quello che separa i fiati di una sezione in teatro da quelli di un gruppo in salita. E quanto al Festival di Sanremo, è nato prima quello dei velocisti.
Così ha un senso il Festival della canzone sportiva, in cui il ciclismo fa la voce del padrone. Sabato 20 ottobre, alle 20.30, nel Parco delle farfalle di Andora (Savona), si tiene la terza edizione di una rassegna (le prime due ad Albenga nel 2016 e ad Alassio nel 2017) fatta per sorridere, aiutare e cantare. Organizzata dal Lions Club di Andora Valle del Merula, l’incasso sarà devoluto in favore della ricerca e della cura di alcune patologie infantili (morbillo e neoplasie) da destinare a Lions Club International Foundation, Istituto tumori HSOS di Milano, onlus Arcobaleno professor Cassisi di Bergamo.
Tra i protagonisti a due ruote, sul palcoscenico Gianbattista Baronchelli, Gianni Bugno, Mirko Celestino (il c.t. della Nazionale di mountain bike è di Andora), Claudio Chiappucci, Mario Cipollini, Riccardo Magrini (l’idea originaria di questo Festival è sua), Silvio Martinello, Gianni Motta, Dino Zandegù e Italo Zilioli (che è un valente fisarmonicista, ma stavolta si esibirà da cantante), come presentatori Eleonora Capelli (giornalista, sorella dell’ex professionista Ermanno) e Luca Gregorio (telecronista Eurosport), tra i giurati l’olimpionica mountain bike Paola Pezzo, tra i premi una mountain bike Bianchi, e dovunque Bruno Zanoni, un’altra antica maglia nera al Giro d’Italia, anima e animatore del Festival.
L’ingresso sarà libero, e libere saranno anche le offerte. Do di petto, ma anche do di cuore.
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