| 04/03/2008 | 00:00 E' lungo 10 pagine il deferimento di Danilo Di Luca che la Procura antidoping del Coni ha trasmesso al Giudice di ultima istanza in materia di doping (Gui) che dovrà decidere in primo grado sul vincitore del Giro 2007.
CONTESTAZIONE - Nel mirino c’è il profilo ormonale di Di Luca dopo il controllo del 30 maggio 2007 all’arrivo della 17ª tappa del Giro, Lienz-Zoncolan: "Presentava anomalie tali (valori eccezionalmente bassi, tali da non escludere il ricorso a pratiche proibite) da richiedere ulteriori accertamenti con altri campioni da prelevare all’atleta in diverse situazioni".
PRELIEVO COI NAS - Il controllo fu seguito con molta attenzione dai carabinieri del Nas. Il medico prelevatore a verbale dichiara: "Con me entrò anche il sottufficiale (un maresciallo, ndr) che mi accompagnava". All’Uci furono chiesti i codici degli altri prelievi fatti a Di Luca durante il Giro: in totale i periti della Procura Coni hanno esaminato 14 campioni.
PESO SPECIFICO - A pagina 2, il dottor Botrè, direttore del laboratorio Fmsi di Roma, scrive: "La sola, seppure più considerevole, rapida variazione del peso specifico dell’urina (passato in poche ore da 1.023 a 1.007, rispettivamente il valore massimo e minimo di tutti i campioni prelevati al Giro) non basta a spiegare la riduzione dei valori delle concentrazioni ormonali".
IL PERITO - Spiega il professor Marco Cappa, endocrinologo: "La variazione repentina del peso specifico di campioni analizzati a distanza di poche ore non può essere legata alla idratazione per bocca, ma ad una rapida variazione del volume plasmatico indotta da una reidratazione rapida".
GLI ORMONI - Il 20 febbraio 2008 arriva la relazione dei periti dell’accusa, Borrione, Cappa e Greco: "La riduzione della concentrazione di Dhea (ormone, ndr) e, seppur in misura minore (ma sempre dell’ordine del 50%) di testosterone e di epitestosterone, non è accompagnata dalla parallela riduzione dei valori di concentrazione di tutti i metaboliti del testosterone... L’andamento degli ormoni assume un decorso insolito proprio in corrispondenza del campione 8 (quello del test Uci al pomeriggio, dopo la tappa, ndr): fino al campione 7 i valori presentano un andamento decrescente, mentre in corrispondenza del campione 8 registrano una brusca impennata verso l’alto per continuare, con la sola eccezione del campione 9 (test Coni di sera, ndr), a crescere nei giorni successivi".
L’AFFONDO - Nella sintesi, la Procura scrive: "Risulta sufficientemente provato che l’assunzione di qualunque quantità di acqua per via orale, poco prima del prelievo, non può mai essere idonea spiegazione per determinare la notevole riduzione del peso specifico delle urine... e giustificare un’abnorme variazione dei profili ormonali. Nel caso di specie, le perizie concludono univocamente per una infusione endovena, proibita dalla normativa antidoping".
da gazzetta.it e La Gazzetta dello Sport
a firma Maurizio Galdi
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