| 01/03/2008 | 00:00 Riceviamo e pubblichiamo questo comunicato ufficiale emesso dalla Fondazione Pantani:
«La Fondazione Marco Pantani Onlus, pur consapevole di quanto in passato la stessa, diversamente gestita, non abbia a sufficienza difeso l’onorabilità e la verità sui fatti coinvolgenti il proprio campione; di fronte alla consapevolezza che è emersa e che emerge dagli approfondimenti sulle sue vicende e all’esigenza di porre fine agli insulti gratuiti spesso frutto di ignoranza, non è più disponibile a tollerare vere e proprie falsità, verso l’atleta e l’uomo Pantani. Con ciò, d’ora in avanti, ogni esternazione sui media in video e su carta, in convegno, o di semplice divulgazione pubblica, contenenti l’abbinamento “doping uguale Marco Pantani”, o “doping che porta alla cocaina e alla depressione, come nel caso di Marco Pantani”, sarà oggetto di querela verso gli esternanti.
Si coglie occasione per ribadire, visto che l’ovvietà non è tale per taluni, quanto Marco Pantani, pur controllato centinaia di volte in carriera, non sia mai stato trovato positivo. Si ribadisce inoltre, che la sua sospensione a Madonna di Campiglio, non è stata dovuta al doping, bensì ad una, pur contestabile, tutela della salute e che ogni equazione, fra doping-cocaina e depressione, rappresenta un esercizio gratuito, privo di ogni inconfutabile ed inoppugnabile certezza scientifica.
Fatte queste premesse, la Fondazione Marco Pantani Onlus, nella persona del suo Presidente, Tonina Belletti, dopo aver osservato e registrato il programma “Le Iene show”, in onda su Italia 1, venerdì 29 febbraio alle 21.10, querelerà il capo-autore Davide Parenti e il conduttore del servizio sul doping nel ciclismo, Marco Berry, per quanto detto relativamente al proprio congiunto Marco Pantani.
La Fondazione infine, dichiara fin da ora, che ogni eventuale introito frutto di querela, sarà devoluto interamente in beneficenza, verso destinatari già oggetto di propri interventi.
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