Cristian Salvato, presidente dell'Associazione Corridori Ciclisti Professionisti Italiani, prende parola a nome di tutto il gruppo azzurro per mandare i migliori auguri di pronta guarigione a Vincenzo Nibali, operatosi ieri per ridurre la frattura vertebrale, coseguenza della caduta sull'Alpe d'Huez.
«Dopo quanto accaduto al Tour de France abbiamo subito battuto i pugni sul tavolo con organizzatori e UCI tramite il CPA, l'associazione internazionale di categoria guidata da Gianni Bugno. Non è ammissibile che i corridori siano in balia del pubblico in un circuito di paese, figuriamoci nella corsa più importante al mondo. ASO (come tutti gli organizzatori) deve affrontare investimenti adeguati per garantire la regolarità della corsa, altrimenti nei chilometri finali delle tappe più "calde" bisogna limitare o chiudere l'accesso al pubblico» spiega l'ex professionista veneto a capo del sindacato dei corridori italiani.
«Il giorno dopo la caduta di Vincenzo ho contattato il suo avvocato e gli ho dato il nostro appoggio per qualsiasi azione per difendere gli interessi di un corridore che ha rischiato di compromettere l'intera carriera e la sua salute irrimediabilmente, ha dovuto dire addio a un traguardo per cui aveva lavorato mesi e mesi insieme ai suoi compagni e all'intera squadra Bahrain Merida. A nome di tutti i colleghi auguro a Enzo di rimettersi presto e tornare più forte di prima, in tempo per farci sognare al Campionato del mondo di Innsbruck. Dal canto nostro continueremo a batterci per la tutela di tutti i corridori in gara e non solo» conclude Salvato.
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