È arrivato ieri a La Louviére e stamane si riattacca il numero sulla schiena dopo due mesi. E Fabio Aru questo gesto lo fa con il sorriso in volto, felice di tornare a correre.
«Sì, sono contento di tornare e di lasciarmi alle spalle un periodo davvero difficile. Ho scelto il Giro di Vallonia per ritrovare il ritmo, poicorrerò in Polonia dove rifinirò il lavoro in vista della Vuelta».
E ancora: «Dopo il Giro sono stato fermo due settimane, poi sono tornato in sella ma c'è voluto un mesetto per ritrovare le migliori sensazioni. D'altra parte, finché il fisico non è al top, la testa non ritrova le giuste sensazioni. Ho lavorato bene in questo periodo, facendo anche dietro moto con Paolo (Tiralongo, ndr) e con il mio amico Thierry».
Infine, il Tour: «L'ho seguito e si conferma una corsa pazzesca. Il Giro è bellissimo ma al Tour tutto è di più. Mi è spiaciuto molto per Nibali, so bene cosa significa preprare un evento e vederlo sfumare per un fatto simile. Moscon? Un grande atleta e un bravissimo ragazzo».
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