Bastava fare due conti per capirlo: il Mondiale di Innsbruck è a rischio per Vincenzo Nibali dopo la caduta nel finale dell’Alpe d’Huez. O meglio: se la prima prognosi sarà rispettata, se non ci saranno altri intoppi, allora tutto è ancora possibile. Ma se i tempi dovessero allungarsi, se Nibali dovesse stare fermo non più due settimane ma tre, ecco allora che il sogno mondiale rischia seriamente di sfumare. Era un’ipotesi che avevamo purtroppo già avanzato, ora a confermarlo è il ct azzurro Davide Cassani, a Bologna per la presentazione del Trofeo Coni. «Vincenzo aveva due obiettivi in questa stagione, il Tour de France e il campionato del mondo. La caduta sull’Alpe d’Huez potrebbe compromettere anche il campionato del mondo». Anche per Cassani sono stati giorni complicati: giovedì la botta di Nibali, domenica la notizia dell’ultima follia di Moscon. Il rischio di aver perso due uomini decisivi quasi in un colpo solo c’è. «Se Vincenzo riuscirà a recuperare in due settimane, avrà il tempo di presentarsi alla Vuelta e di essere al via del Mondiale. Se invece dovesse stare fermo tre settimane diventerà un grosso problema: rischia di dover dire addio anche al campionato del mondo».
Cassani vuol essere fiducioso fino alla fine. «Sono continuamente in contatto con Nibali, con Slongo e con il dottor Magni. Per la prossima settimana speriamo che arrivi l’ok dei medici per ricominciare ad allenarsi, spero che Vincenzo possa risalire in bici al più presto. Adesso può soltanto aspettare. Lavora e scarica in piscina, si aiuta con un po' di magnetoterapia. Ma non può fare molto di più, con la schiena è così. Lui è un grande campione, l'ha presa con filosofia e con quella serenità necessaria poi per ripartire».
Per un Nibali che preoccupa Cassani, se non altro c’è Fabio Aru pronto al rientro dopo il naufragio del Giro d’Italia. «L'ho sentito, si sta allenando molto bene, ricomincerà a correre tra qualche giorno al giro della Vallonia, farà il giro di Polonia poi ovviamente la Vuelta. Mi impongo di essere fiducioso. Ci vuole anche un po’ di fortuna, non possiamo avere sempre tutto contro».