La presentazione delle squadre del Tour, avvenuta nell'incantevole ambientazione di Roche-sur-Yon, ha chiarito a tutti quale sarà il clima che incontrerà il Team Sky sulle strade della Grande Boucle. Dopo gli applausi - più o meno fragorosi a seconda del tifo e della passione - che hanno accompagnato le prime 20 squadre salite sul palco, quando gli speaker hanno chiamato il Team Sky ed il suo leader Chris Froome i fischi sono arrivati sonori. Impossibile non sentirli, anche se qualche bandiera britannica e qualche maglia della Sky provavano a mitigare le cose. L'impressione è che, nonostante tutti gli appelli che sono arrivati anche da parte dei corridori, molti tifosi si preparino ad invadere le strade per tifare contro Froome e non a favore del proprio campione.
È evidente che in gruppo, in carovana, in chi deve controllare 3400 chilometri di strade c'è preoccupazione, molta preoccupazione. Vandea e Bretagna, le prime regioni che verranno attraversate dalla corsa, sono le zone più ciclistiche di Francia: possiamo solo sperare che da qui partano le "indicazioni" per poter vivere un Tour tanto combattuto quanto sereno.
Intanto la Sky ha presentato al mondo e a chi ancora non lo conosceva il suo nuovo gioiellino: ritto accanto a Froome, il corridore più giovane del Tour de France, Egan Bernal. Sereno, impassibile, concentrato, padrone già di tre lingue e della situazione. «Rircorderò questo momento per tutta la vita: sono qui per imparare e per aiutare Chris nelle tappe di montagna» ripete, ma nello sguardo c'è la consapevolezza di chi sa che tra un po' il suo posto non sarà più quello.
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