“Il ciclismo del giorno d’oggi porta noi corridori ad essere sempre in giro per quasi tutto l’anno per allenamenti e gare e questo è un momento felice per poter incontrare tanti amici e le persone che mi hanno visto crescere e che mi stanno vicino da sempre. Per me questa giornata è un piacere”, ha confidato Formolo.
Passato professionista nel 2014 con la Cannondale, vive subito un’annata importante sfiorando il titolo italiano al Trofeo Melinda, superato nello sprint a due da Vincenzo Nibali, ma la stagione migliore è quella 2015 quando riesce a vince una tappa al Giro d’Italia, che coincide anche con la sua prima e per ora unica affermazione da professionista. Scalatore longilineo, fin da dilettante ha dimostrato di essere portato per le corse a tappe. Nel 2016 riesce per la prima volta ad entrare nella Top 10 di un Grande Giro: è nono nella Vuelta vinta da Nairo Quintana.
Nel 2017 è grande protagonista alla Liegi-Bastogne-Liegi, attacca solitario nel finale sul Saint Nicolas e viene ripreso dal gruppo dei migliori a soli 250 metri dall’arrivo. Va al Giro dove chiude al decimo posto. Il finale d’annata non è stato troppo fortunato: “Ero partito abbastanza bene con la Liegi ed il Giro riuscendo sempre ad essere lì davanti. Nella seconda parte di stagione, però, ho avuto la febbre un paio di volte e mi ha costretto a saltare gli appuntamenti più importanti. Ora spero di tornare più forte di prima”.
Una speranza fondata anche sull’entusiasmo della nuova squadra. Infatti, dal 2018 Davide Formolo vestirà la maglia della Bora – hansgrohe, la squadra del tre volte campione del mondo Peter Sagan. “Nuova squadra, nuova avventura e nuovi stimoli. Non posso che iniziare il 2018 con entusiasmo. L’anno prossimo avrò un conto in sospeso con la Liegi – ammette Formolo – e un Giro d’Italia bello tosto come piace a noi ‘montagnari’. Voglio sicuramente farmi trovare pronto per questi due appuntamenti”.
Con la nuova squadra Davide Formolo ha già partecipato a due ritiri. “È una squadra molto organizzata e il primo impatto è stato molto positivo. È una squadra tedesca, ma ci sono dei corridori che sono di scuola italiana, come lo stesso Sagan o Majka con i quali c’è stata subito sintonia”.
Nel 2018 avrai il tre volte campione del mondo Peter Sagan come compagno di squadra. Cosa ti ha colpito più di lui in questi primi incontri. “La sua tranquillità e la straordinaria capacità che ha di saper gestire tutte le aspettative e le pressioni che vertono su di lui in ogni momento. È davvero un grande”.
Giorgio Torre
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