Scripta manent
Ernzer e il ciclismo antiquario

di Pier Paolo Porreca

Ne eravamo in qualche modo consapevoli, di vivere in un altro mondo. Ma la certezza franca, senza violenza alcuna, ce l’avrebbe sentenziata il telecronista della Rai, domenica 22 aprile nel commentare la Liegi vinta da Bob Jungels. «È la seconda vittoria per il Lussemburgo, nella storia del­la Liegi-Bastogne-Liegi, dopo quella di Andy Schleck ottenuta nel 2009. Per restare ovviamente nel ciclismo mo­­derno, e non risalire a quella lontana di Ernzer, nel 1954». O giù di lì, con esattezza dei dati statistici.

Noi al riguardo perseveriamo nel nostro errore - tenaci - e ad un ciclismo moderno che sia subentrato alternativo ad un ciclismo antico, spartiacque intorno al 1960 o giù di lì, con il dubbio di dove collocare Anquetil e Merckx, a si­nistra o a destra della linea di cut-off, storia o preistoria, continuiamo a resistere.

E Marcel Ernzer, tre volte campione di Lus­semburgo, il prediletto scudiero di Charly Gaul, il suo luogotenente in­nanzitutto nei Giri d’Italia vinti e in quelli persi, fra il ’56 e il ’62, maglie Faema, Gazzola, EMI, un congedo insieme dalla corsa rosa nella tormenta del Passo Rolle, la tappa di Vincenzo Meco, lo sentiamo certamente più pre­­sente nel nostro cuore, lui scomparso nel 2003, di tanti corridori effimeri del ciclismo di oggi o della annata scorsa. Ci è più vicino. Nessun risentimento specifico, ad ogni modo, in nome del nostro sentimento che non cede, con la sua declinazione al passato e ad un sen­so del ciclismo che non è mi­ca banalmente dell’antiquario.

Ma custodisce sola invece al comando la suggestione ro­mantica che i Ciclisti per noi e quelli come noi - non moderni?, o nati incolpevoli nel ’50? - continueranno a restare sulla bici sempre, da Impanis a Delberghe, da Bui a Tognaccini, da Fornara a De Meyer, quale De Meyer?, sui sentieri intimi del cuore di ciascuno.

Quei Ciclisti, già, che restano per noi assoluti come i lirici gre­ci. Quei ciclisti che non vivono più, semmai, in una accezione comune dell’esistenza, ma fuggono ancora dietro la curva del ricordo. E aspettano solo la strada giusta, poniamo, per incontrarsi. E ci viene da pensare al Giro che sta per partire, ad esempio, ed alle sue ricorrenze, ai suoi ritorni.

E a quel traguardo di Montevergine, dove un ciclista belga vittorioso nel 1962, Armand De­smet, fu il primo ad applaudire il successo del connazionale Bart De Clerq, di un soffio dinanzi a Michele Scarponi, nel 2011. O forse, scusateci, non è mica ciclismo moderno, ma lo riconoscemmo fra la folla Desmet soltanto noi, dall’altro versante del tempo.
Copyright © TBW
TBRADIO

00:00
00:00
Quella che sta per iniziare, sarà per Geraint Thomas l’ultima stagione da professionista e ancora una volta lo vedremo correre al Tour de France. Inizialmente per il gallese si era pensato anche alla Parigi-Roubaix, poi la Ineos Grenadiers, attraverso un...


Sono due dei talenti più interessanti del ciclismo italiano: Edoardo Zamperini e Sergio Meris hanno chiuso il 2024 sul palco degli Oscar tuttoBICI, da cui vedono un futuro ancora tutto da scrivere ma che è già roseo. Il primo è...


Ma che cosa buffa! Ma che cosa tragica! Mi urge dentro sempre tanto - e tutto quasi nuovo, nel senso di ritrovato - da scrivere sul mio ciclismo, una sorta di enorme debito che cresce e cresce, e non so...


La bicicletta di Frank Zappa, provata, sperimentata, suonata, primo violino ma anche strumento a fiato e percussioni varie in un concerto trasmesso in tv ed entrato nella storia per quei suoni pizzicati e ticchettati, stridenti e sorridenti, sempre sorprendenti. La...


Torna questa sera alle 20.30 sulle frequenze di Teletutto l'appuntamento con Ciclismo Oggi, lo storico appuntamento dedicato al ciclismo giovanile. La puntata natalizia ci propone tre storie a cavallo fra la stagione appena conclusa e quella che sta per incominciare.Ad aprire la puntata...


Berk-Composites è un’azienda slovena che in questi anni sei è distinta per la realizzazione di selle innovative e leggerissime costruite sempre sfruttando la fibra di carbonio. Lupina Monocoque Open è una sella in cui la fibra di carbonio diventa del tutto protagonista e...


Nel giorno di Natale, a soli 60 anni, Pascal Hervé ha imboccato un'altra strada. Vincitore di tappa al Giro e maglia rosa nel 1996, il corridore transalpino passa professionista con la maglia della Festina nella stagione 1994. Si fece notare...


Per volare vola e pare un gabbiano. Potente ed elegante, financo regale. Eppure Jo­na­than Milan, l’uomo sul quale il ciclismo italiano prova a ricostruire il proprio futuro pensando al proprio passato, si sente un toro. Sarà per quel suo fisico...


Se per tutti noi il periodo delle feste è speciale, lo è ancora di più per un giovane atleta. E allora scopriamo come passava il Natale il giovane Fabio Aru.«Quando correvo, durante il periodo di Natale avevo la possibilità di...


Riuscire a vincere al primo anno tra i pro’ non capita a tutti. Davide Persico però, salito di categoria all’inizio del 2024 con la maglia della Bingoal-WB, ce l’ha fatta portandosi a casa la sesta tappa del Tour of...


TBRADIO

-

00:00
00:00





DIGITAL EDITION
Prima Pagina Edizioni s.r.l. - Via Inama 7 - 20133 Milano - P.I. 11980460155




Editoriale Rapporti & Relazioni Gatti & Misfatti I Dubbi Scripta Manent Fisco così per Sport L'Ora del Pasto Le Storie del Figio ZEROSBATTI Capitani Coraggiosi La Vuelta 2024