Nel 1998 venne coinvolto, unitamente a tutta la sua squadra, nello scandalo-doping denominato “affaire Festina”. Dopo aver inizialmente negato di aver utilizzato qualunque sostanza illecita, nel corso del processo di Lilla Hervé ammise l'assunzione di EPO e venne per questo sospeso per due mesi dall'attività sportiva. Tuttavia nel 2001 venne trovato positivo ad un controllo antidoping effettuato dopo il prologo del Giro, che evidenziò l'utilizzo di EPO, costringendolo a terminare la carriera. Le circostanze del decesso non sono state precisate, ma lo scorso settembre Hervé( campione del mondo tra i dilettanti, ndr) aveva rivelato di essersi sottoposto a metà anno a un intervento chirurgico per un «tumore allo stomaco, con una rimozione completa dello stomaco stesso».
«Pascal era una figura emblematica e una voce essenziale nel nostro sport - ha scritto l'Uncp su X - La grande famiglia del ciclismo è in lutto. La famiglia del ciclismo è in lutto». L'annuncio della sua morte ha suscitato reazioni sui social network da parte degli ex compagni di squadra di Hervé. «Pascal, amico mio, sono sconvolto», ha scritto sui social il campione del mondo del 1997 Laurent Brochard, che ha corso con Hervé nella Festina. "Te ne sei andato la notte di Natale, amico mio, sei stato così rock'n'roll fino alla fine... Ho tanti ricordi, tanti bei momenti, avevamo tanti progetti per il futuro... non ho parole. Tu c'eri sempre, sempre una parola, anche nei momenti difficili. Ti voglio bene e ti abbraccio amico mio, ci rivedremo, mi mancherai», ha aggiunto Brochard.