di Giorgia Monguzzi
Francesca Barale è una vecchia conoscenza degli Oscar: 17 anni, ossolana e tesserata per il Vo2 Team Pink, dopo il premio come miglior esordiente nel 2017 e quello tra le allieve l’anno scorso, ha fatto tripletta con il Gran Premio Mapei tra le Junior. Nonostante il primo anno di categoria e una pandemia che ha cancellato molte corse del calendario, Francesca non si è persa d’animo: «Passare da allieva alle junior è stato un bel salto anche perché nelle gare open ti ritrovi a correre con le élite: all’inizio ero demoralizzata, ero abituata a vincere ma quest’anno faticavo a vedere il podio. In realtà dovevo solo prendere le misure, la prima vittoria a Racconigi è stata una svolta, da quel momento non mi sono più fermata».
Non si è proprio mancare niente in questa stagione fenomenale, sempre davanti, tante battaglie che le hanno fatto intascare cinque vittorie tra cui spicca il campionato italiano in linea, con il terzo posto in quello a crono, senza contare i numerosi piazzamenti.
«Sono tanti i ricordi belli ma l’italiano ha un posto d’onore e poi c’è l’europeo vinto da Eleonora Gasparrini: abbiamo fatto gioco di squadra, è stato bellissimo».
Perché è proprio la squadra ad essere fondamentale sia in nazionale che di società e la Vo2, come lei stessa ci conferma, è una struttura che le fornisce il sostegno per andare avanti, una famiglia in cui ci si aiuta e un po’ si è tutte amiche.
Figlia e nipote d’arte, Francesca mastica il ciclismo fin da piccola, ama le sfide e odia nascondersi. Correre con le ragazze più grandi non le fa paura, anzi è un modo ancora per migliorarsi: «In gara vanno a tutta, le prime volte arrivavo al traguardo morta, poi ho capito le regole del gioco».
La giovane Barale non si pone limiti, ma punta a dare tutta se stessa per raggiungere traguardi prestigiosi. È forte in salita e le piace lottare contro il tempo, il modello è Elisa Longo Borghini, vengono dalla stessa zona e si conoscono da tanti anni: «Elisa è un grande punto di riferimento, abbiamo le stesse caratteristiche e mi piacerebbe raggiungere quello che ha fatto lei». La categoria Élite è il suo grande obiettivo, un sogno che culla tra una pedalata e l’altra mentre con impegno prosegue il quarto anno di liceo scientifico. Una scelta difficile la sua, dividersi tra studio e sport ad altissimi livelli richiede impegno e sagacia, ma è l’ennesima sfida che porta avanti con il sorriso sulle labbra, la dimostrazione che quando si ha determinazione tutto è possibile.
Quando le chiediamo il suo sogno nel cassetto scoppia a ridere: «Correre il Giro Rosa, ma in realtà se dovessi dire sul serio di sogno ne ho soltanto uno: vincere il mondiale».